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Attualità venerdì 18 ottobre 2024 ore 17:00

Lo spreco alimentare combattuto dal campo alla tavola

raccolto campagna
Foto di: Unipi.it

Un progetto di contrasto al fenomeno unisce università di Pisa e Regione Toscana. Obiettivo: prevenire e gestire al meglio le eccedenze alimentari



TOSCANA — In Toscana la lotta contro lo spreco alimentare si fa dal campo alla tavola: è questo il senso di un progetto che unisce università di Pisa e Regione Toscana, puntando a prevenire e a gestire al meglio le eccedenze alimentari con una redistribuzione dei cibi di troppo a chi invece fatica a mettere quotidianamente il piatto in tavola.

Lo studio, spiega una nota dell'ateneo pisano, prevede una mappatura delle principali aziende agro-alimentari toscane e delle associazioni caritative, con l'obiettivo di identificare i punti critici della gestione delle eccedenze e le possibili soluzioni per migliorare la prevenzione e la redistribuzione di eccedenze alimentari. La ricerca permetterà di formulare raccomandazioni per politiche e normative più efficaci, puntando a sensibilizzare sia le imprese del settore che i cittadini.

Il progetto si colloca nell’ambito del dottorato di ricerca “Le iniziative relative allo spreco e alle perdite alimentari delle aziende agroalimentari della Regione Toscana e le attività di recupero delle eccedenze alimentari”, affidato alla dottoranda Giulia Gallo, sotto la supervisione del professor Alessio Cavicchi e della professoressa Francesca Galli. Ricade all’interno del tirocinio previsto sui finanziamenti ministeriali Pnrr Pubblica amministrazione (Pa).

Giulia Gallo

Giulia Gallo

Il progetto è nato così

Secondo le ultime stime, in Italia le eccedenze alimentari lungo la filiera agroalimentare raggiungono cifre preoccupanti: i dati dicono che nel 2023 sono state sprecate 8,7 milioni di tonnellate di cibo, pari a 146 chili per abitante, con gravi conseguenze ambientali ed economiche. 

In risposta a questa emergenza, la Regione Toscana, attraverso la Direzione agricoltura e Sviluppo rurale, ha firmato a Luglio 2024 una convenzione con il dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’università di Pisa per analizzare il problema nelle prime fasi della filiera produttiva della Toscana e individuare possibili soluzioni per migliorare la prevenzione e il recupero di alimenti ancora commestibili.

L'accordo punta a trovare strategie efficaci per ridurre lo spreco in un periodo di crescente bisogno.

La povertà alimentare nei dati Caritas

Secondo i dati della Caritas Toscana, nel 2022 oltre il 13% della popolazione toscana era a rischio povertà o esclusione sociale, con un numero sempre maggiore di famiglie che si rivolgono ai servizi caritativi. 

Solo nel 2023, le Caritas della regione hanno assistito più di 28mila persone, con un incremento del 20% rispetto al 2019. In particolare, la quota di famiglie con Isee basso risulta più marcata negli ambiti sociosanitari del Nord della regione (Apuane) e in alcuni di quelli in cui è presente un capoluogo di provincia (Firenze, Pisa, Livorno). 

Anche il Banco Alimentare della Toscana, che raccoglie eccedenze alimentari per donarle alle persone in difficoltà, ha visto crescere le richieste di aiuto, con circa 132mila persone che hanno ricevuto sostegno alimentare nel 2022 attraverso 554 strutture caritative di distribuzione agli indigenti convenzionate.

“Siamo impegnati da tempo nella lotta allo spreco alimentare – ha spiegato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi -. La crisi economica ha impoverito molte famiglie, mettendole in difficoltà anche per l'acquisto di cibo. Per combattere questo fenomeno, la Regione Toscana ha già attuato dal 2015 un programma di interventi assieme alla Caritas e all'Associazione Banco alimentare della Toscana, e un nuovo piano di interventi di contrasto alla povertà alimentare". 

"Conoscere le eccedenze, le loro cause e la relativa gestione - ha proseguito - è diventato particolarmente importante. I risultati di questa ricerca potranno darci la possibilità di formulare delle raccomandazioni per politiche e normative da attuare, specificatamente, nella nostra regione”.

Una mano anche all'ambiente

Un altro dato da non trascurare è quello ambientale: le eccedenze e gli alimenti che vengono sprecati hanno un impatto che per l’Italia è di circa 0,4 kg di CO2 per persona, un valore superiore alla media europea che si attesta intorno a 0,36 kg di CO2 per persona. 

Le conseguenze sono anche economiche: infatti in Italia la perdita economica dovuta allo spreco alimentare tocca i 22,8 miliardi di euro, di cui 17,92 per i consumi domestici, 2,40 derivanti dalla fase agricola, 960 milioni dall’industria alimentare e 970 milioni per la distribuzione alimentare. Questo si verifica in un contesto italiano di aumento di povertà negli ultimi anni: infatti la povertà assoluta in Italia tra le famiglie è aumentata dal 7,7% del 2021 all’8,3% del 2022 (Regione Toscana, 2023).

Nella fase finale del progetto, è prevista la diffusione dei risultati ottenuti per permettere una piena consapevolezza da parte delle aziende produttrici e trasformatrici e una contestuale sensibilizzazione dei cittadini.


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