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Attualità venerdì 03 gennaio 2025 ore 09:25

Stage e laboratori per formare gli infermieri di famiglia

infermieri di famiglia

La Toscana è stata la prima regione a introdurre la figura: per la preparazione ecco due percorsi, uno per chi inizia e uno per chi è già operativo



TOSCANA — Stage, laboratori, sessioni di aggiornamento: così si formeranno gli infermieri di famiglia e di comunitàfigure introdotte nel sistema sanitario regionale nel 2018 con primato della Toscana rispetto alle altre regioni italiane.

Ebbene: ora la Regione ha definito con un'apposita delibera i loro percorsi di formazione, due distinti e rivolti uno a chi si accosta per la prima volta al ruolo, l'altro a chi già opera in questo tipo di servizio che assume un posto chiave nel nuovo modello di assistenza territoriale perseguito dalla Toscana.

Fin qui i percorsi di formazione erano sì previsti, e sono stati sviluppati dalle singole aziende sanitarie. L'impulso giunto a livello nazionale è a un rafforzamento dell'organizzazione. E allora ecco che la messa a frutto dell'esperienza maturata passa proprio dalla formazione.

La nuova delibera individua due tipologie di percorsi: quello rivolto a coloro che si avviano a diventare Infermiere di comunità e quello per coloro che già svolgono questo ruolo.

Il primo è composto da un corso di 110 ore, di cui 60 di teoria in parte regionale in parte aziendale, 40 di stage/laboratorio, 10 di project work. Il secondo consiste in 10 ore di aggiornamento tecnico-normativo. Nell’atto vengono delineate anche le competenze principali acquisite dall’infermiere di famiglia e comunità grazie ai moduli formativi.

"Passaggio cruciale per la sanità territoriale"

L’assessore regionale alla salute Simone Bezzini sottolinea l’importanza della delibera: “Rendendo omogeneo il quadro formativo in tutta la Regione, facciamo compiere un ulteriore passaggio cruciale allo sviluppo della sanità territoriale, nella quale l’infermiere di famiglia e di comunità riveste un ruolo fondamentale”. 

“E’ un professionista - prosegue - che offre un contributo rilevante per un sistema sanitario pubblico e universalistico come quello toscano. La definizione del percorso di formazione regionale significa rafforzare la costruzione di un servizio più vicino alla popolazione e capace di dare risposte differenziate alle esigenze della popolazione, a seconda delle età, dei bisogni e degli specifici territori di riferimento”.

Le singole Aziende sanitarie, prevede la delibera, potranno integrare annualmente nei propri Piani di Attività Formativa eventi volti al mantenimento delle competenze e/o risposte a fabbisogni formativi emergenti.


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