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Attualità sabato 13 aprile 2024 ore 08:00
Tempi digitali, davanti agli schermi anche bimbi piccolissimi
Secondo Save the Children il fenomeno riguarda metà dei piccoli toscani fra 11 e 15 mesi. Fra ragazzi e adolescenti avanza il cyberbullismo
TOSCANA — La metà dei bimbi toscani fra 11 e 15 mesi è esposta quotidianamente agli schermi dei dispositivi digitali da meno di un'ora a oltre tre ore, a fronte di 3 su 5 bambini della stessa età coinvolti nel fenomeno a livello nazionale: è uno dei dati che emerge dall'Atlante dell'infanzia 2023 intitolato Tempi digitali elaborato da Save the Children e presentato nei giorni scorsi a Firenze.
Il dato è migliore di quello medio italiano, il che però non consola data l'età presa in esame. Fra i più grandi - se in Italia 4 ragazzi e ragazze tra i 16 e i 19 anni su 10 non hanno competenze digitali per usare internet consapevolmente, con spirito critico e in maniera sicura - in Toscana il 13,2% di ragazze e ragazzi adolescenti di 11, 13 e 15 anni è invece vittima di cyberbullismo.
Le ragazze e i ragazzi di 11, 13 e 15 anni che mostrano un uso problematico dei social media sono l’11,7% (la media nazionale è del 13,5%). Sono soprattutto le ragazze a soffrirne e l’età più critica è quella dei 13 anni: tra le principali motivazioni dell’uso intensivo dei social media c’è quello di scappare da sentimenti negativi.
Un convegno per riflettere
La mappa su abitudini e comportamenti di bambine e bambini e adolescenti con l’universo digitale tracciata dall’ultima edizione dell’Atlante dell’Infanzia di Save the Children è stata l’occasione di una mattinata di riflessione a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della presidenza della Regione Toscana. Il confronto si è svolto tra rappresentanti dell’Organizzazione e gli assessori regionali all’istruzione Alessandra Nardini, alle politiche sociali Serena Spinelli e alle infrastrutture digitali Stefano Ciuoffo.
“L’aumento del tempo speso nel mondo digitale tra social, messaggi e video, l’abbassamento progressivo dell’età del primo accesso rendono evidente la dimensione ‘onlife’, tra reale e virtuale, della vita di bambine, bambini e adolescenti", ha dichiarato Daniele Timarco, direttore programmi nazionali di Save the Children.
"Questa rivoluzione in corso comporta opportunità e rischi per i più giovani: da un lato emergono le conseguenze di un uso problematico del digitale mentre dall’altro ci sono anche quelle dell’essere esclusi dalla dimensione online a causa di fenomeni strutturali come i gap territoriali o per mancanza di competenze".
“Occorre proseguire l’impegno che stiamo mettendo in campo per dotare ragazze e ragazzi di strumenti e conoscenze necessari per relazionarsi in modo corretto con il mondo digitale. È inutile e dannoso vietare, più saggio accompagnare”, hanno dichiarato al termine dell’incontro gli assessori regionali.
“Se da un lato migliora la capacità dei territori di essere connessi – proseguono commentando i dati – dall’altro serve diffondere competenze digitali, su cui il nostro Paese è in ritardo. Per questo sarà necessario dare seguito all’opera che stiamo svolgendo sulla diffusione dei punti digitale facile e sul patentino digitale”.
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