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Lavoro giovedì 15 luglio 2021 ore 12:38

Lavoratori Gkn licenziati, scioperi alla Piaggio

I delegati Rsu Tecce, Cappellini, Bellagamba, Guezze, Mei e Di Sacco invitano alla mobilitazione, in solidarietà ai colleghi fiorentini licenziati



PONTEDERA — Alla Piaggio un'ora di sciopero a fine turno nelle giornate di venerdì 16 e lunedì 19 Luglio per esprimere vicinanza e solidarietà ai lavoratori della Gkn di Firenze licenziati via email ed ora in protesta all'interno della fabbrica . A promuovere la protesta all'interno della fabbrica pontederese sono stati i delegati della Rsu Adriana Tecce, Massimo Cappellini, Giorgio Guezze, Antonella Bellagamba, Davide Mei e Simone Di Sacco, che furono eletti con la Fiom e ora si firmano "Comitato operai Piaggio".

"I delegati e i lavoratori Piaggio - hanno scritto - esprimono il loro sostegno incondizionato ai 422 lavoratori della Gkn di Firenze colpiti dalla ferocia di un padrone che con una mail ha chiuso una fabbrica con un semplice clic. Questa fabbrica produce componenti meccanici per Fiat, evidentemente la vera responsabile di queste scelte fatte per inseguire condizioni estreme di sfruttamento dei lavoratori. L’opposizione a questa chiusura deve diventare interesse per l’intera classe lavoratrice, ricattata ogni giorno da un capitalismo sfrenato e senza scrupoli, appoggiato dal loro governo e, assecondato da una lunga schiera di sindacalisti. Come delegati Piaggio ci mettiamo a disposizione delle decisioni e delle azioni che il consiglio di fabbrica della Gkn intende decidere nei prossimi giorni".

Ma per il "Comitato operai Piaggio" resta caldo anche il fronte interno agli stabilimenti pontederesi, Le loro posizioni sono assai distanti da quelle dei sindacati, che intanto portano avanti le trattative con l'azienda sul lavoro precario.

"Il 13 Luglio - hanno fatto sapere Tecce, Cappellini, Bellagamba, Guezze, Mei e Di Sacco - si è svolto un altro incontro tra tra l’azienda i segretari provinciali di FIM, FIOM, UILM, UGL e una delegazione della RSU, sulle modalità di utilizzo del lavoro precario. L’obiettivo aziendale è chiaro: un accordo che le dia mano libera sull’utilizzo di contratti precari sia nel numero che nella durata, compreso la cancellazione del limite dei 24 mesi, fissato dal Decreto Dignità, oltre il quale scatterebbe l’assunzione a tempo indeterminato. Esplicito interesse aziendale è anche l’uscita di altro personale fisso attraverso una procedura di mobilità". 

"Da parte sindacale ci sono due posizioni diverse - hanno spiegato dal Comitato Operai Piaggio -. Una, sostenuta dalla maggioranza dei delegati presenti e dai segretari, di non disturbo del manovratore, come ampiamente mostrato in questi mesi, di aperta disponibilità a firmare sia deroghe alla legge che la procedura di mobilità, in cambio di una stabilizzazione misurata sugli interessi e i piani aziendali e con criteri che, oltre la anzianità aziendale, prenderebbero in considerazione anche aspetti controllati dalla Piaggio, che aprirebbero inevitabilmente a discriminazioni e divisioni tra i lavoratori. L’altra, che è quella approvata dall’assemblea e su cui abbiamo dichiarato gli scioperi di queste settimane, rivendica: una percentuale massima di utilizzo dei contratti a termine, come il solo modo per aumentare l’occupazione a tempo indeterminato; una stabilizzazione con un percorso certo e in tempi rapidi, che abbia come unico criterio, oggettivo e non divisivo, l’anzianità lavorativa, e con una graduatoria pubblica controllabile dai lavoratori. In questa graduatoria devono entrare a far parte anche i Contrattisti estromessi dall’azienda dopo 15 anni di lavoro precario".

"La nostra posizione si differenzia anche su ferie e premio - hanno ricordato in conclusione -. Riteniamo inaccettabile e stiamo contrastando la decisione unilaterale dell’azienda di non garantire le 3 settimane di ferie collettive per tutti, come il mancato pagamento del conguaglio del premio in una situazione di profitti e guadagni per azionisti e dirigenti di questa azienda. Ma in questione c’è anche una pratica e un metodo sindacale che va denunciato: i segretari e la maggioranza della RSU hanno ripetutamente fatto riunioni con l’azienda, senza mai coinvolgere i lavoratori, senza avere una straccio di mandato su come e cosa discutere con l’azienda, perdendo volutamente tempo nei mesi maggiormente produttivi.  Sono i lavoratori che stanno in fabbrica, la discussione deve tornare nelle loro mani, sono loro che devono decidere i tempi e la linea su cui devono andare avanti le trattative. E’ necessaria perciò un’assemblea retribuita in tempi brevi, e prima del prossimo incontro. Viste le posizioni di chiusura aziendale sulle nostre rivendicazioni continuiamo la mobilitazione".


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