Dentro il carcere degli orrori di Sednaya: «È un lotta contro il tempo per trovare i detenuti che potrebbero essere nascosti nelle celle segrete»
Cronaca sabato 01 settembre 2018 ore 10:37
Scacco matto al latitante nascosto nell'armadio
La polizia attendeva un suo passso falso dal 19 agosto. Dopo giorni di pazienti e tenaci appostamenti, gli agenti pontederesi l'hanno catturato
PONTEDERA — Tutto è iniziato il 19 agosto quando una volante del Commissariato era stata inviata in un’abitazione della frazione Il Romito per una lite in famiglia. Sul posto i poliziotti avevano trovato una donna romena di circa 30 anni con una bimba di 4. La donna aveva riferito di aver avuto una discussione animata con un 35enne romeno suo compagno e padre della bimba, al culmine della quale era stata aggredita fisicamente. All’arrivo della Polizia l’uomo era fuggito e la donna che non presentava lesioni fisiche evidenti, rifiutando il trasporto in ospedale, era stata invitata a presentare denuncia in Commissariato. Ma prima di andar via, la pattuglia aveva preso gli estremi dei documenti di entrambi, regolarmente residenti da diverso tempo a quell’indirizzo.
In ufficio, un’attenta verifica dei codici di identificazione della carta di identità romena dell’uomo, hanno poi permesso di scoprire che il documento in questione era falso, poiché riportante generalità diverse rispetto a quelle ufficiali. Effettuati ulteriori e approfonditi accertamenti, gli agenti hanno presto scoperto che l’uomo aveva cambiato le proprie generalità per sottrarsi a un mandato di cattura internazionale emesso dall’Autorità Giudiziaria Romena perché condannato a 6 anni di carcere per associazione a delinquere finalizzata alla frode informatica, perché facente parte di una banda che contraffaceva carte di credito.
Evidentemente, cambiando nome, l’uomo era scappato in Italia dove si era rifatto un’altra vita mantenendo un profilo basso e riuscendo in tal modo a evitare i controlli di polizia fino al giorno della lite animata con la sua compagna.
Iniziate le ricerche anche tramite le sue utenze cellulari e l’eventuale uso di carte di credito, sospettando di essere stato scoperto, il latitante non era tornato più nella sua abitazione, eludendo gli appostamenti della polizia che dal giorno successivo erano stati predisposti.
La pazienza degli investigatori è stata premiata nel pomeriggio di ieri quando i poliziotti hanno visto strani movimenti intorno alla casa del ricercato che hanno fatto presupporre che l’uomo potesse essere rientrato per recuperare oggetti personali e per salutare la propria figlia.
E’ stata fatta irruzione nell’appartamento dove l’uomo è stato individuato nella stanza della bimba nascosto nell’armadio accovacciato dietro i vestiti ed è stato tratto in arresto oltre che per i reati per i quali era ricercato anche per la contraffazione del documento di identità romeno.
Dopo gli adempimenti di rito e la sottoposizione ai rilievi foto-segnaletici e la comparazione delle sue impronte con quelle inviate dalla polizia romena, l’uomo è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Pisa a disposizione della Corte d’Appello di Firenze per la successiva estradizione in Romania.
Verranno avviate anche le procedure per la cancellazione all’anagrafe comunale della persona che anche per chiedere l’iscrizione, l’uomo aveva presentato il documento di identità falso.
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