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Attualità martedì 15 dicembre 2020 ore 06:00

​Coppia per oltre un mese nella “bolla Covid”

La storia di una maestra colpita dal virus insieme al marito. La corsa in ospedale e l’isolamento: “Ho avuto paura”



CASTIGLION FIORENTINO — Più di un mese prigionieri del Covid. Marito e moglie positivi, isolati a casa, entrambi impegnati a combattere una battaglia complicata contro un nemico che non si vede ma colpisce duro.
E’ la storia di Manuela e Paolo. Abitano a Castiglion Fiorentino, lei è insegnante, lui impiegato in un ente pubblico. L’esito del tampone li catapulta in una realtà “surreale”: febbre, dolori per Paolo, in convalescenza dopo un intervento chirurgico. Manuela sta peggio e per lei la battaglia contro il Covid si fa durissima.
Da anni convive con una patologia autoimmune e la combinazione con il virus le provoca nuovi problemi: “Febbre, tosse continua, grande stanchezza, mancanza d’aria, emicranie”. Il filo diretto con le dottoresse dell’Usca le consente di monitorare ogni sintomo.
Fino al momento più critico, quando accade ciò che si cerca di scongiurare sempre: la corsa in ambulanza all’ospedale di Arezzo. Manuela viene ricoverata nel reparto di Malattie Infettive: la sua compagna di camera è una anziana ottantenne che sta lì da quaranta giorni.
Nella “bolla Covid” l’unico contatto con l’esterno è il cellulare che non smette mai di suonare: dall’altra parte ci sono le quattro figlie di Manuela, il marito e la collega e amica del cuore Simonetta. Le parlano e l’aiutano a stare su di morale.
Tre giorni tra esami e ossigenoterapia. “Ho incontrato medici e infermieri stupendi. Mi ha colpito la passione di un’infermiera di Foligno che tutti i giorni fa avanti e indietro per stare con la figlia piccola. Indossano strane tute bianche sulle quali disegnano nomi e fiori per noi; comunicano con gli occhi e in quegli sguardi ho trovato la forza per andare avanti”.
I sintomi si attenuano, resta la positività, ma Manuela può tornare a casa. C’è Paolo ad aspettarla ma dura poco perché dopo qualche giorno Manuela ha un problema alle gambe: “Mi sembravano due pezzi di legno”. I medici dispongono un nuovo ricovero e nuovi accertamenti, temendo una anomalia a livello neurologico. 

Fortunatamente non c’è niente di grave ma per riacquisire la piena mobilità ci vorranno molti giorni. Ha visto le immagini del centro storico di Arezzo affollato di gente e commenta irritata: “Comportamenti irresponsabili; non hanno alcun rispetto per gli altri e non si rendono conto di cosa sia questa malattia”.
Manuela è “negativa” da pochi giorni e a breve tornerà in classe tra i suoi alunni. La vita riprende il suo corso anche se, assicura, non potrà mai dimenticare l’esperienza del Covid.

Lucia Bigozzi
© Riproduzione riservata


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