Attualità lunedì 27 luglio 2015 ore 14:16
Biomassa e geotermia: ecco la centrale
Il primo impianto al mondo che integra le due fonti rinnovabili: Enel Green Power a Cornia 2 usa i ritagli del bosco per scaldare il vapore
CASTELNUOVO VAL DI CECINA — Completata la realizzazione di un impianto a biomassa forestale di filiera corta che integra la produzione della già esistente centrale geotermica Cornia 2 nel Comune di Castelnuovo Val di Cecina, nel cuore dell'area geotermica tradizionale.
Con 5 MW di potenza aggiuntiva, l’impianto consente oltre 30 GWh/anno di maggior produzione, con più di 13mila tonnellate annue di CO2 evitate.
Importante anche la ricaduta occupazionale che, tra gestione diretta e indiretta per il reperimento della risorsa nel processo di filiera corta, conta dai 35 ai 40 addetti.
Altri benefici derivano dall’uso efficiente dei sottoprodotti agricoli e agroindustriali, dalla manutenzione ottimale del patrimonio forestale con conseguente prevenzione del rischio idrogeologico, dallo sviluppo sostenibile delle colture energetiche e dalla significativa disponibilità di calore di tipo coogenerativo.
L’investimento di Enel Green Power è stato di oltre 15 milioni di euro. Si tratta di un’innovazione tecnologica di grande valore perché è a impatto ambientale vicino allo zero, che integra un insediamento industriale già esistente, mantiene la totale rinnovabilità della risorsa e del ciclo e anzi coniuga due fonti rinnovabili per una produzione che apre nuovi scenari a livello internazionale.
Enel Green Power ha quindi collegato ed allacciato alla rete il primo impianto al mondo che utilizza la biomassa per surriscaldare il vapore geotermico con l’obiettivo di incrementare l’efficienza energetica e la produzione elettrica del ciclo geotermico.
“L’integrazione di diverse tecnologie rappresenta un importante passo in avanti per il futuro delle rinnovabili” – ha sottolineato l’amministratore delegato di Enel Green Power Francesco Venturini – “Questo impianto, come quello di Stillwater negli Stati Uniti, che è in grado di unire la capacità di generazione continua della geotermia a media entalpia con ciclo binario e il solare termodinamico, quello di Fontes Solar in Brasile, capace di integrare l’eolico al fotovoltaico, così come l’utilizzo di un impianto fotovoltaico stand alone per ridurre i consumi del cantiere idroelettrico di Apiacas, permettono di ottimizzare i risultati e rappresentano un modello replicabile per aprire nuovi scenari di sviluppo energetico, economico e occupazionale per il territorio”.
Nel dettaglio, all’impianto geotermico esistente è stata affiancata una piccola centrale alimentata a biomasse vergini di “filiera corta”, di origine forestale prodotte in un raggio di 70 chilometri calcolato in linea d’aria dalla collocazione dell’impianto. Grazie alla biomassa, il vapore in ingresso alla centrale è surriscaldato per passare da una temperatura iniziale compresa tra i 150 e i 160° a una di 370 – 380°, cosicché aumenta la potenza netta per la produzione di elettricità sia per la maggiore entalpia del vapore, sia per il rendimento del ciclo legato alla minore umidità nella fase di produzione. La potenza di 5 MW incrementa la producibilità di oltre 30 GWh/anno e complessivamente, l’operazione consente un risparmio ulteriore di CO2 che supera le 13mila tonnellate annue.
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