Attualità mercoledì 08 maggio 2019 ore 14:26
Inaugurata la "Porta della Geotermia"
Il Parco rappresenta l'ingresso ai territori geotermici, lungo la provinciale 329. Pannelli informativi spiegano storia e natura del territorio
MONTEVERDI MARITTIMO — Monteverdi Marittimo è terra di bellezze paesaggistiche e naturalistiche che raccontano la Toscana delle colline, dei piccoli comuni e del turismo slow, ed è anche terra di geotermia, da oggi anzi è la “Porta per la Geotermia” che di fatto introduce i visitatori e chi percorre la strada provinciale 329 ai territori geotermici, versante nord, che ha nei comuni di Pomarance, Monterotondo Marittimo e Castelnuovo Val di Cecina gli altri “confini” dell’area geotermica cosiddetta tradizionale a cavallo tra le province di Pisa, Grosseto e Siena, a cui si aggiungono l’area senese di Radicondoli e Chiusdino e la zona amiatina tra Santa Fiora, Arcidosso e Piancastagnaio.
È stato infatti inaugurato questa mattina a Monteverdi, sulla Sp 329 al km 19+800, il Parco “Porta per la Geotermia” che appena prima del paese di Monteverdi, lato Sassetta, illustra la geotermia toscana attraverso pannelli che in italiano e in inglese spiegano la storia e il funzionamento di questa risorsa rinnovabile, abbinandoli ad altre pannellature sui luoghi turistici da visitare sul territorio, nonché tramite una bella esposizione di componentistica del ciclo produttivo geotermico, dai vapordotti che costituiscono anche la porta di accesso al parco fino ai boccapozzi, alla torre di raffreddamento e ad altre apparecchiature che consentono al vapore proveniente dal cuore della terra di arrivare in turbina per la produzione di energia elettrica per poi essere utilizzato a fini termici per il teleriscaldamento di case e aziende nonché per altri usi plurimi e innovativi.
Non è un caso che proprio a Monteverdi Marittimo, a fianco della centrale geotermica, sorgerà a breve il primo stabilimento che produrrà alga spirulina utilizzando calore e CO2 carbon free geotermica, un’attività imprenditoriale privata resa possibile dalla sperimentazione promossa tra il 2017 e il 2018 a Chiusdino da Co.Svi.G (Consorzio Sviluppo Aree Geotermiche) e da Enel Green Power, che ha confermato la convenienza economica e ambientale della coltivazione di alga spirulina in ambiente geotermico.
Al taglio del nastro della “Porta per la Geotermia” sono intervenuti il sindaco di Monteverdi Marittimo Carlo Giannoni, il sindaco di Pomarance Loris Martignoni e il responsabile Geotermia Enel Green Power Luigi Parisi. Presente per Enel anche Massimo Montemaggi che è stato ringraziato per l’importante lavoro svolto in questi anni a favore della geotermia. Dopo le numerose installazioni artistiche e attività culturali e ludiche promosse nel 2018, l’anno del bicentenario dell’attività industriale geotermica, in tutte le aree geotermiche della Toscana, da Larderello all’Amiata, si tratta di un ulteriore passo per favorire il turismo geotermico che già oggi, grazie alle sinergie territoriali, fa registrare oltre 60mila visite annue.
In Toscana Enel Green Power gestisce il più antico complesso geotermico del mondo e detiene il know how della geotermia che esporta in tutto il pianeta: delle 34 centrali geotermoelettriche (per un totale di 37 gruppi di produzione) di Enel Green Power, 16 sono in provincia di Pisa; 9 sono nella provincia di Siena per 10 complessivi gruppi di produzione; infine, altre 9 si trovano nel territorio provinciale di Grosseto per un totale di 11 gruppi di produzione. I quasi 6 miliardi di KWh prodotti in Toscana, oltre a soddisfare più del 30% del fabbisogno energetico regionale, forniscono calore utile a riscaldare oltre 10mila utenti residenziali nonché aziende artigianali dei territori geotermici, circa 30 ettari di serre e caseifici e contribuiscono ad alimentare una importante filiera agricola, gastronomica e turistica con oltre 60mila visite all’anno. Complessivamente, tra produzione di energia elettrica e fornitura di calore, la geotermia toscana consente di evitare l’immissione in atmosfera di 4 milioni di tonnellate equivalenti di CO2 all’anno e un milione e 400 mila TEP (Tonnellate equivalenti di petrolio).
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