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Politica giovedì 01 agosto 2019 ore 16:45

Consiglio regionale su geotermia, dibattito acceso

Passano la risoluzione del Pd e un odg di Sì-Toscana a sinistra. Bocciato un altro odg di Sì e l'atto di indirizzo proposto dalla Lega



POMARANCE — Il Consiglio regionale straordinario a Larderello sulla geotermia si è concluso con la votazione degli atti collegati alla comunicazione della Giunta. Passati a maggioranza la proposta di risoluzione del Pd e un ordine del giorno presentato da Sì-Toscana a sinistra, per porre tra le priorità alla pianificazione energetica regionale impianti geotermici a bassa entalpia. Respinto, invece, il secondo ordine del giorno firmato da Tommaso Fattori (Sì-Toscana a sinistra) e l’atto di indirizzo proposto dalla Lega.

“I diciassette sindaci del territorio - ha detto Enrico Rossi nel suo intervento conclusivo - saranno coinvolti nel tavolo in cui l’interfaccia sarà la Regione”. Rossi ha ribadito “l’importanza delle energie rinnovabili e la necessità di utilizzare ricerca e tecnica per migliorare il rapporto con l’ambiente. Per decisione del Governo, gli incentivi alle energie rinnovabili non sono stati inseriti nel primo decreto, così gli investimenti sono diminuiti e si è bloccato il processo di autorizzazione di PC6 (la centrale di Piancastagnaio, ndr)”.

Nel suo intervento, Rossi si è anche rivolto a Enel, cui chiede che “ripresenti subito la centrale PC6, è necessaria sul territorio e la vogliono i sindaci e gli imprenditori, la Regione valuterà la domanda e darà parere favorevole. La geotermia dà lavoro a tremila persone su 30mila abitanti. Nel territorio, la geotermia richiama anche il turismo, su 10mila presenze, 60mila sono per il museo”. Quindi si è rivolto al Governo sollecitando un intervento: “Faccia un decreto di sostegno alla legge regionale, facciano incentivi che rimettano in moto gli investimenti Enel”, ricordando anche che “non ci sono stati ritardi da parte della Regione”.

Riguardo alle concessioni, Rossi propone: “proroghiamole a Enel, a condizione di centrali con emissioni al 98 per cento”. Sempre rivolta ad Enel la richiesta di ”impegno a nuovi investimenti sul territorio per produrre ricchezza”, un esempio – ha detto Rossi - “si possono studiare anche rendering paesaggistici per limitare l’impatto visivo”.

"Se significa creare nuova occupazione - ha sottolineato il governatore -, ridurre le emissioni e recuperare l'anidride carbonica, sono favorevole a rilasciare nuove concessioni per sviluppare ulteriormente la geotermia. Del resto il Piano energetico regionale prevede di poter accrescere la Potenza geotermoelettrica installata in Toscana di ulteriori 150 megawatt".

Rossi ha concluso il suo intervento con la proposta di trasformare “CoSviG in un’agenzia di sviluppo, ha un ‘income’ di 20milioni di euro all’anno. Dovremmo consentirle di investire, dare lavoro per costruire una filiera che coinvolga il sistema di piccole e medie imprese di qualità”.

“Per la Val di Cecina la geotermia è il cuore dell’economia - hanno commentato i consiglieri del Pd pisano, Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni -, una risorsa ben oltre il suo significato naturale, qui ha le sue origini e qui deve avere anche il suo futuro. Un futuro certo e stabile, sostenuto da posizioni e scelte politiche coerenti e non volubili. Proprio per questo siamo venuti oggi a Larderello, per ribadire lo stato delle cose e rilanciare l’auspicio che si recuperi al più presto il tempo perduto dal governo confermando lo sblocco degli incentivi prendendo riferimento i parametri stabiliti dalla legge regionale che già risultano più esigenti rispetto a quelli precedenti”.

“La presenza istituzionale qui, oggi, è importante per testimoniare ancora una volta e con ancora più forza la vicinanza della Regione al territorio, ai sindaci, ai sindacati, alle imprese, ai cittadini – hanno aggiunto Mazzeo, Nardini e Pieroni –. Da mesi ormai quella per il ripristino degli incentivi è una battaglia che combattiamo insieme e la porteremo avanti finché il Governo non metterà nero su bianco gli impegni presi e concretizzerà l’apertura annunciata nell’ultima riunione al Mise. Con la legge regionale abbiamo fatto un grande passo in avanti, adesso tocca al Governo, ne va del futuro di centinaia di persone che lavorano nell’indotto geotermico della nostra regione, ne va del futuro di famiglie e realtà differenti e molteplici. Bloccare lo sviluppo della geotermia significa dichiarare la morte sociale e economica della Val di Cecina e dei territori geotermici”.

“Avevamo presentato una nostra mirata proposta- ha commentato al termina la capogruppo della Lega, Elisa Montemagni - che chiedeva alla Giunta attente azioni di monitoraggio e controllo, in particolare verso le emissioni prodotte dalle centrali ad alta entalpia, con lo scopo di garantire sia la massima tutela della salute dei residenti nelle aree a vocazione geotermica, sia una puntuale e continua salvaguardia ambientale e paesaggistica. Non si può essere, infatti, contrari a qualcosa che è presente sul territorio che porta chiari benefici agli Enti locali e crea occupazione, ma bisogna bilanciare al meglio l’attività antropica con il rispetto della natura circostante. Nonostante pensassimo che la nostra fosse un’iniziativa di buonsenso è stata, viceversa, respinta dal solito Pd".

“Da segnalare - ha aggiunto l'esponente leghista - che sono stati portati al voto degli atti senza che avessimo avuto la possibilità di analizzarli (una sorta di presa in giro e non è questo il giusto modo per far svolgere un Consiglio) e questo la dice lunga sul fatto che questa trasferta a Larderello sia stata, come immaginavamo, una sorta di passerella di Rossi, Giani e compagnia”.

“Il clima avvelenato creato dalle dichiarazioni del presidente Rossi e del Pd non aiuta lo sviluppo economico della Toscana”. Così, invece, il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Giacomo Giannarelli al termine dell’assemblea pubblica sulla geotermia a Larderello.

“Gli attuali impianti geotermici - ha commentato l'esponente cinquestelle - garantiscono i posti di lavoro senza bisogno d’incentivi pubblici. La scelta politica di buonsenso del nostro governo è quella d’indirizzare i soldi dei cittadini verso investimenti che possano portare innovazioni legate a una maggiore tutela dell’ambiente. Grazie agli incentivi che verranno introdotti con il decreto Fer 2 garantiremo la creazione di nuovi posti di lavoro e impianti a zero emissioni. È infatti per merito del Movimento 5 stelle che gli investitori sono disponibili alla realizzazione di centrali con torri a secco e cioè a ridotto impatto ambientale”.


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