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Attualità domenica 21 febbraio 2021 ore 09:04

Tutta Italia zona arancione divide i governatori

Vertice delle Regioni verso il nuovo decreto Covid. I governatori chiedono di rivedere le regole e i criteri delle zone e cambiare passo sui vaccini



ROMA — Alla fine della Conferenza delle Regioni tra i governatori non c'è stata l'intesa sulla proposta avanzata da Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni e governatore dell'Emilia-Romagna, di portare l'Italia in zona arancione per un paio di settimane per contenere il virus ed evitare la diffusione delle nuove varianti. Su questa decisione i governatori si sono trovati divisi, solo Toscana, Campania e Lombardia hanno condiviso la proposta, mentre la Liguria, con il vicepresidente della Conferenza delle Regioni, Giovanni Toti, presidente ligure, ha espresso la sua contrarietà, proponendo una zona gialla nazionale.

Le Regioni hanno però a fine riunione hanno espresso la richiesta al governo di rivedere le regole e i criteri delle zone ma anche di cambiare passo sui vaccini, unica arma contro il Covid.

"Lavoro comune ed intesa fra tutte le Regioni che nelle prossime ore presenteranno al governo una piattaforma di proposte in vista del prossimo Dpcm, nella convinzione che occorra un deciso cambio di passo nella campagna vaccinale e per la ripresa economica. Anche per questo abbiamo chiesto al Governo un incontro urgente", ha dichiarato il Presidente Stefano Bonaccini al termine della Conferenza
delle Regioni.

"La priorità adesso - ha proseguito Bonaccini - è la campagna vaccinale. Sta andando a rilento. E questo non per disguidi organizzativi, o indisponibilità della popolazione. Il problema è nell'approvvigionamento. Per questo chiediamo al Governo di intraprendere ogni sforzo per reperire più dosi. Le Regioni sono a disposizione nelle forme e nei modi utili e possibili, a partire dal coinvolgimento diretto di aziende e filiere nazionali. È poi necessaria anche una verifica sul personale che occorrerà coinvolgere e stiamo già collaborando attivamente con il Governo per arrivare ad un accordo quadro con i medici di medicina generale".

"Oggi abbiamo anche affrontato tutte le questioni che riguardano la revisione dell'attuale sistema di regole che definisce l'entrata e l'uscita dalle diverse zone. È necessaria una revisione ed una semplificazione con la contestuale revisione dei criteri e dei parametri di classificazione. Serve un respiro più lungo ed un'analisi approfondita dei luoghi e delle attività, anche in base ai dati di rischio già accertati. Non solo. Occorre che le misure siano conosciute con congruo anticipo e tempestività dai cittadini e dalle imprese".

"Tutte le Regioni hanno poi richiesto - ha concluso Bonaccini - che per i provvedimenti che introducono restrizioni particolari per singoli territori si attivino anche contestualmente gli indennizzi per le categorie coinvolte. Sia che si tratti di provvedimenti restrittivi regionali, sia che si tratti di provvedimenti nazionali".


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