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Attualità sabato 16 dicembre 2023 ore 19:25

Acqua, la rete toscana ne disperde fin più della metà

mani nell'acqua

Ecco i dati della relazione annuale dell'Autorità idrica toscana: dispersione fra il 21,4% e il 53%. Le tariffe? Elevate rispetto alla media italiana



TOSCANA — La rete idrica toscana disperde fino a più della metà dell'acqua prelevata, con un livello di dispersione che oscilla da un minimo del 21,4% di Nuove Acque a un massimo del 53% di Gaia Spa, dato che comunque segna un miglioramento che segue gli investimenti sulla rete effettuati negli anni: a fare il punto della situazione è l'Autorità idrica toscana (Ait) nella relazione di fine anno sul Servizio Idrico Integrato (Sii), illustrata dal direttore Alessandro Mazzei di fronte ai sindaci toscani.

La relazione annuale del direttore generale rappresenta il momento di sintesi sullo stato del Sii in Toscana. Mazzei ha illustrato lo stato dell’arte delle competenze relative ai dati consolidati del 2022.

L'analisi e la sintesi riguardano gli investimenti realizzati dai gestori sui vari territori e i livelli di qualità tecnica e contrattuale raggiunti, oltre ai dati relativi a tariffe e bollette a carico degli utenti. Ecco dunque lo stato del servizio idrico in Toscana.

I numeri delle società di gestione

Il personale dei gestori è costituito da oltre 2.800 dipendenti, senza considerare l’indotto, e si occupa della gestione di 34.825 km di rete di acquedotto, 13.844 km di rete di fognatura e di 1214 impianti di depurazione (di cui 1.010 di potenzialità inferiore ai 2.000 abitanti equivalenti).

Complessivamente a livello toscano, i volumi di acqua prelevati dall’ambiente per il Sii sono poco più di 400 milioni di metri cubi, dei quali il 43% deriva da pozzi, il 32% da fiumi e laghi il 25% da sorgenti, e solo lo 0,32% dal trattamento di acque marine: tale ripartizione è fortemente influenzata da Publiacqua che preleva dall’Arno oltre l’88% dei volumi derivanti da acque superficiali.

Ancora notevole risulta il grado di dispersione delle risorse prelevate e quindi la differenza tra volumi prelevati dall’ambiente e volumi fatturati agli utenti. Le perdite reali di rete, infatti, oscillano tra il 21,4% di Nuove Acque e il 53% di Gaia, con perdite di rete di metri cubi al giorno per km di rete di acquedotto che vanno dai 6 metri cubi di Acquedotto del Fiora ai 19,47 metri cubi di Publiacqua

Anche se elevati, i dati sulle perdite risultano in netto miglioramento grazie agli investimenti sulla distrettualizzazione e sostituzioni delle reti e, in prospettiva, grazie ai contributi ottenuti con il Pnrr. Finora Ait ha calcolato un risparmio sulle perdite di oltre 32 milioni di metri cubi ta il 2018 e il 2021.

Nel 2022 in Toscana sono stati realizzati oltre 327 milioni euro di investimenti nel Sii di cui circa 34 milioni realizzati con contributi pubblici. I gestori hanno investito soprattutto in manutenzione straordinaria di reti e impianti, e in attività collegate alla ricerca e riduzione delle perdite.

Le società di gestione

L’obiettivo della relazione è rappresentare un’analisi complessiva dello stato del servizio idrico zona per zona, con l’inquadramento delle società di gestione di ciascun territorio, vale a dire Publiacqua per l’area metropolitana fiorentina, Acque per il territorio pisano-empolese, Geal per Lucca, Gaia per la zona versiliese-apuana, Asa per Livorno e le isole, Fiora per la Maremma e Siena, Nuove Acque per l’aretino-senese.

Queste società gestiscono, per conto di Ait, i servizi di acquedotto, depurazione e fognatura. Sono principalmente società per azioni miste (a eccezione di Gaia che è una società in house) a cui è stata affidata la gestione del servizio, per una durata massima trentennale. Il primo affidamento che giungerà a scadenza il 31 Dicembre 2024 è quello di Publiacqua, mentre il gestore con la scadenza più lontana è Gaia nel 2034.

Confronto nazionale positivo su servizi all’utenza e investimenti

Dal confronto con il dato medio nazionale, la Toscana si conferma una regione dove gli investimenti pro-capite realizzati sono di molto superiori a quelli realizzati mediamente in Italia.

Per la prima volta, la relazione annuale del direttore ha analizzato anche gli sforzi effettuati dai gestori in termini di sostenibilità ambientale e le strategie di efficientamento energetico. Gaia già dal 2022 è risultato Carbon Neutral: nel 2022 ha infatti ridotto, azzerandole, le emissioni legate all’energia elettrica attraverso l’acquisto di un mix energetico costituito al 100% da fonti rinnovabili e ha poi provveduto, non potendo ridurre ulteriormente le proprie emissioni, ad acquistare crediti di carbonio per compensare la parte residuale.

Nella relazione del direttore viene fatto un confronto tra i livelli di qualità tecnica e contrattuale previsti da Arera e quelli raggiunti dai gestori nel 2022: emerge un miglioramento di tutti i gestori toscani dei livelli di qualità tecnica e i livelli di qualità contrattuale (correlati alla gestione dei rapporti individuali con i singoli utenti), risultano, sempre per tutti i gestori toscani, ampiamente oltre il livello della classe massima stabilita da Arera.

Soprattutto a causa dei maggiori investimenti effettuati, le tariffe toscane si confermano piuttosto elevate, se confrontate, a parità di metri cubi teorici consumati con quelle nazionali. Sulla base dei consumi effettivi misurati per gli utenti residenti, una famiglia media toscana spende 320 euro all’anno Iva inclusa, a fronte di un consumo medio di circa 100 mc/anno

La Toscana si conferma particolarmente attiva nella distribuzione di agevolazioni alle famiglie disagiate: nel 2022 il bonus idrico nazionale ha interessato oltre 104mila famiglie a livello regionale, con un rimborso medio di circa 100 €/anno a famiglia. A questo si aggiunge il bonus integrativo regionale che ha interessato 47.604 famiglie, con un rimborso medio di 138 €/anno a famiglia.


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