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Attualità giovedì 16 aprile 2020 ore 13:49

Allergie al polline e Covid, ansia da starnuto

un glicine si arrampica su un'inferriata
foto di Franco Bonciani

La primavera è esplosa nel pieno dell'epidemia. Ma le allergie al polline predispongono di più al contagio? Risponde l'Istituto superiore di sanità



FIRENZE — Una gran parte della popolazione (fino al 15-20 per cento) soffre per i sintomi stagionali legati al polline. I più diffusi sono prurito agli occhi, congestione nasale, naso che cola e, meno frequentemente, respiro sibilante ed eruzione cutanea. Tutti questi sintomi sono generalmente indicati come febbre da fieno, allergia ai pollini o rinite allergica, comunemente associata all'asma allergica nei bambini e negli adulti. Ma questo di tipo di malanni rendono più vulnerabili al contagio del Covid-19?

"Negli studi finora disponibili, le allergie, incluso l'asma allergica lieve, non sono state identificate come un fattore di rischio importante per l'infezione provocata dal nuovo coronavirus" spiegano gli esperti dell'Istituto superiore di sanità.

Invece l'asma in forma da moderato a grave, in cui i pazienti hanno bisogno di cure quotidiane, è inclusa nelle condizioni polmonari croniche che predispongono ad una forma grave di Covid-19.

Ma i farmaci che frequentemente si assumono per alleviare i sintomi delle allergie stagionali sono controproducenti in questa fase di epidemia?

"Bambini e adulti che stanno seguendo una terapia di mantenimento per allergie (ad esempio con inibitori dei leucotrieni, corticosteroidi per via inalatoria e/o broncodilatatori) devono continuare il trattamento come prescritto dal medico e non devono interrompere la terapia a causa nel timore di rimanere contagiati dal Covid-19 - spiegano ancora l'Istituto superiore di sanità - Se sviluppano sintomi compatibili con il Covid-19 però devono autoisolarsi, informare il proprio medico e monitorare la propria salute come tutti gli altri". 

Insomma, i farmaci anti-allergie non predispongono al contagio ma neppure ti proteggono. E se si sviluppa una progressiva difficoltà respiratoria, bisogna chiamare subito il medico di famiglia.


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