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Lavoro martedì 06 aprile 2021 ore 16:00

Ambulanti in piazza, alta tensione a Roma, Milano, Napoli

foto da Rai.it
foto da Rai.it

E per domani un'altra mobilitazione dei commercianti ambulanti è in programma a Pistoia e a Firenze, promossa da Assidea



ROMA — Scontri con la polizia, fumogeni, 7 manifestanti fermati: è questo il bilancio dei disordini scoppiati di fronte a Montecitorio per la protesta promossa a livello nazionale dai commercianti ambulanti a cui si sono poi uniti ristoratori, gestori di palestre e alcuni gruppi estremistri che hanno cercato di strumentalizzare la mobilitazione. 

Al centro delle contestazioni ci sono le chiusure delle attività disposte dal governo per contenere l'epidemia di Covid. Le stesse motivazioni che hanno portato Assidea a promuovere un'altra manifestazione per domani in Toscana, prima a Pistoia (concentramento alle 9 in piazza del Duomo) e poi a Firenze con un corteo lungo le strade della città fino alla sede del Consiglio regionale, in via Cavour.

 “Abbiamo il diritto di chiedere misure importanti che consentano di dare respiro alle casse delle nostre imprese - ha spiegato il presidente Alessio Pestelli - Chiediamo semplicemente di farci tornare a lavorare e di farlo subito”.

Le richieste dei commercianti ambulanti vertono tutte sulla ripresa della loro attività: riapertura immediata di tutti i mercati per tutte le categorie merceologiche, annullamento del pagamento suolo pubblico fino al 31 dicembre 2021, un anno bianco dal punto di vista fiscale con interventi sulla parte contributiva.

“Il tempo della pazienza è finito - ha detto ancora Pestelli - Adesso è il tempo di dire basta alle chiusure che, di fatto, penalizzano quasi esclusivamente gli ambulanti e i mercati ed è arrivato il momento di chiedere interventi di sostegno strutturali e non più misure tampone che non servono a niente. Abbiamo il diritto di chiedere misure importanti che consentano di dare respiro alle casse delle nostre imprese. Chiediamo semplicemente di farci tornare a lavorare e di farlo subito. I mercati all’aperto - conclude Pestelli - sono luoghi sicuri. Ci scusiamo fin da subito per i possibili disagi che non dipendono da noi ma dalle istituzioni che ancora una volta non ci ascoltano”.


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