Attualità mercoledì 07 aprile 2021 ore 19:50
L'Ema non cambia le indicazioni per AstraZeneca
Ma rileva un legame con alcuni casi di trombosi: "Effetto raro, attenti ai sintomi". L'Italia valuta di limitare il siero a chi ha più di 60 anni
AMSTERDAM — Alla fine l'Ema ha deciso di non cambiare le indicazioni per l'utilizzo del vaccino anti-Covid prodotto da AstraZeneca che quindi, per quanto riguarda l'agenzia del farmaco europea, resta uno valido strumento per frenare l'epidemia, indicato per tutte le fasce di età, che produce benefici superiori ai rischi.
Gli esperti dell'Ema hanno esaminato le cartelle cliniche di 62 persone che hanno manifestato eventi trombo-embolitici dopo la vaccinazione, residenti in Europa o nel Regno Unito, e hanno riscontrato che, per alcuni di questi, può esserci un legame con il vaccino, un possibile effetto collaterale della risposta immunitaria.
"Ma si tratta di eventi rari e non è possibile identificare una causa univoca - hanno spiegato i vertici dell'Ema - Quindi non è possibile indicare un rischio generalizzato per determinate categorie di persone, uomini o donne, fasce di età, nè indicare alcuna specifica".
Gli operatori sanitari devono però essere consapevoli, secondo l'Ema, che anche le trombosi venose profonde possono essere fra gli effetti collaterali del siero e quindi fare grande attenzione ai sintomi che si possono manifestare nelle persone vaccinate con AstraZeneca entro 14 giorni dalla somministrazione e in modo prolungato, come la mancanza di fiato, affaticamento, mal di testa, dolore costante nel punto dell'iniezione.
L'Ema, come la stessa azienda produttrice, continuerà nella sua opera di sorveglianza.
Vedremo con l'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, e il governo italiano si muoveranno dopo questo nuovo pronunciamento dell'Ema.
Subito dopo la conferenza stampa dell'Ema si è svolta una riunione fra i ministri della salute di tutti gli Stati dell'Unione europea e alle 20 è stato fissato un incontro fra il governo italiano e le Regioni. Non si esclude che, in via prudenziale, l'Italia possa decidere di usare il siero AstraZeneca solo sulle persone con più di 60 anni. Un'indicazione che potrebbe essere accolta anche dagli altri Stati membri, uniformando i criteri di utilizzo, al momento a dir poco variegati: in Francia il siero AstraZeneca viene inoculato soltanto a chi ha più di 55 anni, in Germania sopra i 60 anni, in Spagna a coloro che hanno fra i 55 e i 65 anni e agli over65 solo se lavorano nei servizi essenziali, la Svezia ha previsto restrizioni per gli under 65, in Finlandia e in Lituania si somministra solo al di sopra dei 65 anni, in Danimarca e Olanda l'uso del vaccino è al momento sospeso. Per quanto riguarda invece la Gran Bretagna, che ha già somministrato più di 30 milioni di dosi di AstraZeneca, è di oggi la notizia che l'ente di sorveglianza farmaceutica ha sconsigliato l'uso nei giovani al di sotto dei 30 anni.
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