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Attualità mercoledì 10 maggio 2023 ore 18:40

Giardino dedicato a Fido, Hachiko toscano

Per 14 anni attese invano alla fermata del bus il ritorno del suo amico umano. Per lui cerimonia ufficiale a Luco con le istituzioni



BORGO SAN LORENZO — Simbolo di fedeltà, Fido che per 14 anni attese invano, ogni sera alla fermata del bus, il ritorno del suo amico umano, da sempre rappresenta uno dei segni distintivi del Comune di Borgo San Lorenzo, in Toscana. Una storia raccontata a grandi e bambini e mai dimenticata dai suoi concittadini.

Fido avrà a Luco di Mugello un giardino che porterà il suo nome. La proposta del Lions Club Mugello che ha sostenuto l’iniziativa, è stata racolta dal sindaco, dalla giunta e dai consiglieri comunali che hanno deliberato di dedicare a Fido l’area verde di Via Traversi. Cerimonia ufficiale sabato 13 Maggio alle 16.

Oltre al sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni e alla vicesindaca Cristina Becchi,anche il presidente del Lions Club Mugello Simone Bettini, con la partecipazione e il coinvolgimento della Pro Loco di Luco Grezzano e dell’Istituto Comprensivo di Borgo San Lorenzo. Protagonisti gli amici a 4 zampe grazie alla presenza di una Unità Cinofila della Guardia di Finanza di Firenze.

La storia di Fido, l'Hachiko toscano

Era un freddo inverno, era il 1941. Tornando dal suo lavoro alle Fornaci Brunori l’operaio Carlo Soriani sentì un uggiolare sommesso che proveniva da un fosso lì lungo la via di casa. Era un cucciolo ferito che gli sgranava addosso i suoi occhioni. L’uomo lo raccolse e lo portò con sé, nella sua casa della frazioncina borghigiana di Luco. Lo chiamò Fido e lo curò finché si ristabilì. Dopo, non ci fu più verso di separarli.

Al mattino presto presto Soriani andava a prendere la corriera in piazza e Fido era con lui. Al pomeriggio, quando ridiscendeva stanco da quello stesso torpedone, riecco lì Fido ad aspettarlo pazzo di gioia. Tutti i giorni la stessa gioia.

Ma una volta Soriani non tornò. Tante volte, non tornò: non tornò più per gli oltre 5mila giorni lavorativi che trascorsero nei 14 anni di vita di Fido. Fido che tutte le sere tornava puntuale in piazza e aspettava la corriera sperando che il suo amico sarebbe sceso. Non lo sapeva, Fido, che la brutalità lineare della guerra – e di quella Grande Guerra – aveva bombardato la loro amicizia portandogli via Soriani mentre di rompeva la schiena nelle Fornaci Brunori.

Quel cane mite e fedele inteneriva tutti. Anche le istituzioni che gli riservarono coccole ufficiali, un tributo alla sua incrollabile amicizia a quattro zampe che da parte del sindaco di Borgo San Lorenzo si concretizzò, nel 1957, prima nell’esenzione per la vedova Soriani dalla tassa sul possesso dei cani, poi dal permesso a circolare senza museruola. 

Il Comune del Mugello gli conferì una medaglia d’oro e poi arrivò la statua, prima in maiolica firmata dallo scultore sestese Salvatore Cipolla e poi in bronzo.

Poi un giorno di primavera del 1958, il 9 Giugno, dopo l’ennesimo sconforto per il mancato ritorno del suo amico umano, Fido la prese lui, la corriera: quella celeste, che lo portò ad attraversare il Ponte dell’Arcobaleno fino a ritrovarsi col suo Carlo. Le spoglie di Fido vennero sepolte subito fuori dal cimitero comunale, dove era custodita la salma di Soriani. 


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La storia di Fido, l'Hachiko italiano - Istituto Luce
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