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Attualità mercoledì 08 febbraio 2023 ore 18:25

Castori tornano in Valtiberina, mancavano dal 1500

Ad individuarli sono stati i tecnici dell'Anbi impegnati nell’attività di monitoraggio dei corsi d’acqua per la prevenzione del rischio idraulico



VALTIBERINA — Legno e corteccia divorati, i segnali sarebbero inequivocabili secondo il Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno che ha annunciato il ritorno dei castori in Valtiberina dove mancavano dal 1500.

Il roditore più grande d’Europa sembra aver riconquistato alcuni ambienti fluviali italiani ed essersi ormai insediato nella provincia aretina lungo il fiume Tevere.

Un anno fa il primo avvistamento nell’area di Sansepolcro, ora l’ulteriore conferma della stabilizzazione di nuclei dell’animale, intercettati con le fototrappole dopo avvistamenti negli anni scorsi in Friuli ed Alto Adige.

Ad individuarli sono stati i tecnici impegnati nell’attività di monitoraggio dei corsi d’acqua per la prevenzione del rischio idraulico. A breve partirà l’intervento di manutenzione ordinaria a valle della diga di Montedoglio, tra le località I Bagnanti e Gorgabuia.

“Questo animale viene considerato dagli esperti un ‘ingegnere ecosistemico’, perché può modificare sensibilmente l’ambiente, in cui vive - ha detto Massimo Gargano, Direttore Generale dell’Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

In Valtiberina il Consorzio cerca una pacifica convivenza con i nuovi ospiti, in equilibrio tra sicurezza idraulica e conservazione della biodiversità “E’ una scommessa, che giochiamo tutti i giorni, riassunta nell’accezione di manutenzione gentile: riuscire a coniugare le esigenze della sicurezza idrogeologica con la salvaguardia dell’habitat ad iniziare dal rispetto dei periodi riproduttivi per la fauna locale - ha aggiunto Francesco Vincenzi, presidente di Anbi - Altrettanto determinato è, però, il nostro impegno nel contrastare le specie invasive, che proprio in Toscana stanno registrando una preoccupante propagazione.”

“La presenza di animali come i castori, che interagiscono in modo tanto importante con l’habitat fluviale, può essere gestita, solo attenzionando in modo scrupoloso il territorio - ha detto ancora Serena Stefani, presidente del Consorzio di bonifica 2 Alto Valdarno - Per questo, attraverso sopralluoghi mirati, stiamo tenendo sotto controllo le eventuali criticità idrauliche, che possono essere amplificate dalle abitudini di vita del vorace roditore.” “Proprio grazie a questa attività sono state individuate le piante più pesantemente danneggiate, che provvederemo a rimuovere per evitare eventuali conseguenze sia per il regolare scorrimento delle acque, sia per l’integrità delle opere” ha concluso Enrico Righeschi, referente della Unità Idrografica Omogenea Valtiberina.


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