Cronaca mercoledì 22 aprile 2020 ore 18:58
In carcere l'uomo che ucciso la figlia di 4 anni

L'operaio ha lasciato l'ospedale e dal momento del delitto è sempre rimasto in silenzio. La moglie è da ieri al capezzale del figlio sopravvissuto
AREZZO — Si è chiuso in un silenzio buio e totale Bilal Napia, l'operaio originario del Bangladesh che ieri mattina, a Levane, una frazione di Bucine, ha ucciso a coltellate la figlia di 4 anni e ha ferito alla testa anche il primogenito di 12 che si è salvato scappando dall'appartamento e rifugiandosi da una vicina (vedi qui sotto gli articoli collegati).
Oggi l'uomo, 39 anni, ha lasciato l'ospedale della Gruccia dove era stato ricoverato a seguito di un tentativo di suicidio messo in atto subito dopo il delitto: completamente nudo si è gettato in un pozzo vicino a casa. Ora si trova nel carcere di Sollicciano e non ha ancora nominato un avvocato di fiducia.
La moglie dell'uomo era a fare la spesa al mercato quando il marito si è avventato contro i due bambini e da ieri è sempre rimasta al capezzale del primogenito sopravvissuto, anche lui ricoverato alla Gruccia, con un trauma alla testa.
L'operaio è in cassa integrazione e i conoscenti hanno riferito che negli ultimi tempi soffriva di una lieve depressione. Nessuno però poteva immaginare una simile deflagrazione di violenza nei confronti dei figli.
L'interrogatorio di garanzia non è stato ancora fissato.
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