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martedì 19 marzo 2024

DIRITTO PER TUTTI — il Blog di Guglielmo Mossuto

Guglielmo Mossuto

L'avvocato Guglielmo Mossuto svolge da 20 anni la sua attività professionale su tutto il territorio nazionale. Negli anni ha maturato esperienza in ogni settore di diritto civile, penale e del lavoro, offrendo un'assistenza completa e specializzata. Iscritto anche all'Ordine dei Giornalisti della Toscana, per anni ha curato rubriche di news legali su emittenti radiofoniche ed ha partecipato a numerose trasmissioni televisive su Rai1. Famoso è il suo gruppo Facebook “aiutoavvocato” www.avvocatofirenze.net

Violenza sessuale, l'aspetto fisico non è importante

di Guglielmo Mossuto - mercoledì 10 aprile 2019 ore 12:29

La vicenda

Era il marzo del 2015 quando una ragazza di 22 anni di origini peruviane si presentava in ospedale denunciando la violenza sessuale appena subita in un parco di Ancona. La ragazza individuava da subito il colpevole in un coetaneo nel mentre che un altro ragazzo faceva il palo.  A seguito delle indagini, il 6 luglio il tribunale li dichiarava colpevoli condannandoli a 5 e 3 anni di reclusione.  Tuttavia la situazione si é totalmente ribaltata in sede di appello: il 23 novembre 2017 infatti i due ragazzi sono stati assolti.
È così che la questione é arrivata in cassazione a seguito dei ricorsi sia della vittima che della procura.  Recentemente la Cassazione si é pronunciata annullando la sentenza e rinviando in appello, questa volta a Perugia.

Il giudizio di appello
In appello il caso era stato sottoposto al giudizio di tre giudici, tre donne, che al termine del processo hanno ritenuto innocenti i due uomini.  Ciò che fin da subito ha fatto scalpore é stata la motivazione di questa decisione.  La donna é mascolina e quindi poco attraente! Così hanno sentenziato i tre giudici della Corte d'Appello di Ancona.  Leggendo la motivazione si trovano poi valutazioni, per non dire veri e propri giudizi, sulla donna appellata in alcuni passaggi come una "scaltra peruviana". In particolare, si legge che "non è possibile escludere che sia stata proprio la donna a organizzare la nottata 'goliardica', trovando una scusa con la madre, bevendo al pari degli altri, per poi iniziare a provocare" il coetaneo. Rilevano inoltre i giudici che l'uomo non era neppure attratto dalla ragazza tanto da averne salvato il numero con l'appellativo "vikingo", alludendo a un aspetto fisico mascolino, peraltro confermato dalle fotografie contenute nel fascicolo. Scaltra peruviana, donna mascolina, organizzatrice di serate goliardiche, giudizi non richiesti da parte di un'autorità che é chiamata a valutare i fatti, ad accettare una colpevolezza, a rispettare la vittima di un reato e la sua dignità.

La decisione della cassazione

Sul caso si é pronunciata il 5 marzo scorso la Cassazione che, in accoglimento del ricorso, ha affermato: "L'aspetto fisico di una donna che si dichiara vittima di stupro è del tutto irrilevante".  La Corte ha infatti sottolineato che l'aspetto fisico della vittima non costituisce un elemento decisivo. La decisione presa in appello infatti si fonda, secondo la Suprema Corte, su elementi "irrilevanti in quanto eccentrici rispetto al dato di comune esperienza rispetto alla tipologia dei reati in questione, come l'aspetto della vittima". I giudici di appello, tre donne (é bene ribadirlo), non avrebbero svolto un'analisi accurata degli elementi raccolti in primo grado, ritenendo attendibili le dichiarazioni degli imputati riguardanti il consenso della donna all'atto sessuale senza che queste fossero supportate da prove. Tutto ciò di fronte a un atto estremamente brutale che ha costretto la donna a subire un intervento chirurgico e varie trasfusioni. 

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