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Politica mercoledì 07 maggio 2014 ore 16:33

Sulle tracce del maniaco, indagini su sette aggressioni

L'autopsia ha confermato che Andrea Cristina Zamfir è morta per l'emorragia interna provocata dalle sevizie sessuali che le ha inflitto l'omicida



FIRENZE — Il corpo di Andrea Cristina,  immigrata romena di 26 anni che occasionalmente si prostituiva, è stato trovato due giorni fa crocifisso con nastro adesivo a una sbarra di ferro in via del Cimitero, a Ugnano, frazione della periferia fiorentina. Polizia e Carabinieri, coordinati dalla Procura di Firenze, stanno setacciando il territorio per identificare il maniaco che, negli anni scorsi, avrebbe seviziato e violentato fra Firenze e Prato almeno altre sette prostitute, sopravvissute alle violenze. Ma questo numero potrebbe aumentare: le forze dell'ordine stanno rivalutando altre denunce presentate in passato da prostitute.
Dall'autopsia sul cadavere di Andrea Cristina, durata cinque ore, è emerso che la giovane è morta nel giro di pochi minuti: le lesioni interne e l'emorragia le hanno provocato uno choc traumatico che ha causato il decesso.
Quattro dei sette casi su cui stanno indagando al momento gli inquirenti si sono verificati alla periferia di Ugnano, tre in località Le Bartoline di Calenzano (dove anche il mostro di Firenze mise a segno un duplice omicidio).
Dai racconti di alcune delle sopravvissute che a suo tempo denunciarono l'aggressione, il maniaco sarebbe un uomo di mezza età, di statura media e con pochi capelli, che abborda le ragazze con modi gentili chiedendo un particolare gioco erotico e dichiarando di essere disposto a pagarlo anche a caro prezzo. Poi, quando resta solo con le sue vittime, la maschera cade e comincia l'orrore.
Una psicologa del Racis, ufficiale dei carabinieri, sta interrogando le prostitute per definire un identikit attendibile del maniaco considerando  il particolare stato di disagio in cui versano alcune di loro, con problemi psicologici o di tossicodipendenza.
Analizzando le tracce di saliva lasciate sul nastro adesivo marchiato 'Azienda ospedaliera di Careggi' dall'aguzzino, i carabinieri hanno rilevato lo stesso dna in almeno tre casi di violenze a prostitute. Aggressioni avvenute nel luglio 2011 a Prato, nel marzo 2013 a Ugnano, nello stesso luogo in cui è stato ritrovato il corpo senza vita di Andrea Cristina Zamfir, e il 21 febbraio 2014 a Calenzano.Gli inquirenti ritengono che la stessa persona abbia agito in almeno tre casi: quello di Andrea Cristina a Ugnano, quello di una prostituta di 46 anni violentata e rapinata nello stesso luogo nel marzo 2013 e un altro risalente al febbraio scorso a Calenzano. Probabile che nei prossimi giorni vengano cercate altre tracce di dna anche sul nastro con cui è stata legata la ragazza uccisa.


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