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Attualità giovedì 04 dicembre 2025 ore 16:30

Cassiera fallisce il test del carrello, "Tolti 10 giorni di stipendio"

La donna non sarebbe riuscita a individuare un mascara "nascosto" tra le castagne. La denuncia della Filcams-Cgil: "Deriva autoritaria"



CALCINAIA — Continuano i giorni caldi attorno alla catena di grande distribuzione Pam Panorama. Dopo la chiusura del negozio all'interno della galleria commerciale I Gigli, con il licenziamento di 45 dipendenti, si sarebbe verificato un altro caso del "test del carrello".

A denunciarlo è la Filcams Cgil di Pisa, relativamente a un punto vendita di Fornacette, nel territorio comunale di Calcinaia. Protagonista, suo malgrado, una dipendente con 36 anni di esperienza, la quale ha ricevuto una lettera di contestazione.

La donna, come spiegato dal sindacato, non avrebbe notato un mascara nascosto in una busta di castagne. "Dopo lo stress di queste settimane, durante le quali la lavoratrice ha aspettato con profonda preoccupazione l'esito del procedimento disciplinare vedendo quanto successo ai colleghi di Siena e Livorno licenziati per contestazioni analoghe - ha spiegato Matteo Taccola della Filcams Cgil di Pisa - l'azienda ha deciso di comminare una sanzione pesantissima, mettendo sulla testa della dipendente una spada di Damocle che appare come un messaggio chiaro, per lei e per i colleghi: ogni minimo errore sarà punito senza pietà".

"Stamani (oggi, giovedì 4 Dicembre, ndr) è stata sanzionata pesantemente ricevendo una sospensione dal lavoro e dalla retribuzione di dieci giorni - ha aggiunto - si tratta della sanzione conservativa più grave, oltre la quale c'è solo il licenziamento".

"Al di là delle azioni legali, che la lavoratrice sta giustamente valutando, la nostra sigla continuerà a sostenere la mobilitazione regionale e nazionale contro una deriva autoritaria di una società che scarica su lavoratrici e lavoratori le incapacità gestionali - ha aggiunto - alla fine 2023, dopo sei mesi dall'ultima ristrutturazione, il supermercato già aveva subito decine di migliaia di euro di ammanchi inventariali e avevamo segnalato come il problema era da attribuire agli innumerevoli furti effettuati sfruttando le casse veloci, sprovviste di un servizio di vigilanza. È facile supporre che l'azienda, invece di investire ripristinando i servizi di antitaccheggio e vigilanza privata, ha deciso di rivalersi sui propri dipendenti".


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