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Lavoro martedì 04 novembre 2025 ore 17:30

Cambia il contratto di colf e badanti, in Toscana sono 72mila

badante

Il rinnovo del contratto nazionale del lavoro domestico riguarda 64.155 donne e 7.906 uomini impegnati nell'assistenza familiare. Tutte le novità



TOSCANA — Più tutele, più salario, più riconoscimento per chi si prende cura delle famiglie toscane: il rinnovo del contratto nazionale del ‘lavoro domestico’, sottoscritto la scorsa settimana a livello nazionale, riguarderà in Toscana 72.061 lavoratori fra colf e badanti, per l'89% del totale donne.

Sono infatti 64.155 le signore soprattutto straniere impegnate sul territorio regionale nell'assistenza familiare, a fronte di 7.906 uomini: “La Toscana è la terza regione italiana per numero di addetti, con una forte presenza di lavoratrici straniere, circa il 70%, impegnate soprattutto nell’assistenza domiciliare agli anziani e alle persone fragili”, sono i numeri espressi dal segretario generale della Fisascat-Cisl Toscana, Alessandro Gualtieri

Gli addetti in Toscana sono divisi praticamente alla pari tra colf (49%) e badanti (51%). L’età media è di oltre 55 anni e l’orario settimanale per il quale sono assunti oscilla tra le 25 e le 29 ore.

“Questo rinnovo tutela persone fondamentali per la cura e il benessere delle famiglie toscane: lavoratrici e lavoratori che permettono a tanti anziani non autosufficienti di restare nelle proprie case, con dignità e sicurezza", sottolinea Gualtieri. 

Alessandro Gualtieri

Alessandro Gualtieri

Poi l'appello: "Ora è necessario che anche la Regione Toscana faccia la sua parte, riconoscendo un maggiore contributo alle famiglie che assumono regolarmente assistenti familiari: un intervento che darebbe respiro ai bilanci domestici e aiuterebbe a sconfiggere il lavoro nero, favorendo l’emersione di rapporti regolari e tutelati".

Cosa cambia col nuovo contratto

A livello nazionale il nuovo contratto, entrato in vigore sabato scorso, si applica a 817mila persone.

L’intesa (firmata da Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Federcolf con le associazioni datoriali Fidaldo e Domina) assicura un aumento dei minimi salariali: +100 euro lordi a regime sul livello medio BS, da sommare agli ulteriori 135,75 euro di recupero del costo della vita (in base all’indice Istat 2021-2025). 

Il nuovo contratto poi, entra nel dettaglio Cisl, prevede la rivalutazione annuale dei minimi retributivi che passa dall’80% al 90%. L’aumento dell’indennità per la formazione certificata promossa da Ebincolf cresce da 11 a 30 euro mensili. E poi c'è un rafforzamento del riconoscimento delle competenze professionali, attraverso la certificazione UNI 11766:2019.

"Il nuovo contratto introduce anche avanzamenti storici sul piano dei diritti, estendendo ai lavoratori domestici: il congedo parentale per entrambi i genitori; il diritto a permessi per l’assistenza ai familiari con disabilità grave, colmando un vuoto di tutela importante, poiché il settore è escluso dalla legge 104/92", si spiega ancora.


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