Cultura venerdì 23 gennaio 2015 ore 16:10
Cangrande della Scala fu avvelenato
L'equipe di paleopatologia dell'atenteo pisano ha risolto un giallo di 700 anni fa facendo l'autopsia sul corpo mummificato del condottiero ghibellino
PISA — Cangrande della Scala, il signore di Verona, mecenate di Dante Alighieri, che morì improvviamente nel 1329 a Trevisoo, fu ucciso da un infuso a base di camomilla e gelso che conteneva digitale, conosciuta nel Medio Evo come piante velenosa e non per le proprietà terapeutiche scoperte in tempi successivi, nel Novecento.
Impossibile stabilire se l'intossicazione mortale fu accidentale oppure un vero e proprio omicidio. Ma alcuni storici dell'epoca riferiscono di accuse di avvelenamento a carico del medico personale di Cangrande.
L'équipe che ha eseguito l'autopsia è guidata da Gino Fornaciari.
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