Attualità giovedì 31 dicembre 2015 ore 14:32
"Contro i pregiudizi lezioni a scuola"
La vicepresidente della Toscana Monica Barni censura l'episodio che ha visto vittima un giovane gay, assalito e preso a sassate da una baby gang
FIRENZE — Un fatto grave, a cui è seguita poi in una denuncia ai carabinieri, con il giovane accompagnato in caserma dal sindaco del paese.
"Episodi omofobi come questi vanno fermamente condannati – sottolinea la vice presidente della Toscana, Monica Barni -, ma è importante anche il lavoro che può essere fatto a scuola, per evitare che i ragazzi crescano e vengano su con pregiudizi che poi possono sfociare in fatti come questi".
La Regione Toscana da anni è impegnata contro l'omofobia. "Le discriminazioni per orientamento sessuale sono equiparate a quelle xenofobe, legate all'etnia o di ogni altro aspetto della condizione umana e sociale, da rifiutare, denunciare e a cui opporsi con forza", ricorda Barni. Così si pronuncia infatti lo Statuto della Regione, ovvero la sua carta fondamentale, all'articolo 4; e con lo stesso scopo è stata scritta la legge regionale 63 del 2004.
Al di là delle enunciazioni, la Regione si è attivata anche da un punto di vista operativo. L'Osservatorio permanente contro le discriminazioni determinate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere censisce e monitora, con la collaborazione dei Comuni, i casi di discriminazione, informa e sensibilizza l'opinione pubblica con interventi educativi nelle scuole e all'università. "Abbiamo promosso corsi a cui hanno partecipato studenti e insegnanti", ricorda la vice presidente.
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