Attualità sabato 12 agosto 2017 ore 15:00
Da Sant'Anna si alza un grido di pace
La commemorazione al sacrario delle vittime della strage nazi-fascista di Sant'Anna di Stazzema del 12 agosto 1944, dove le SS uccisero 560 persone
STAZZEMA — Sono trascorsi 73 anni da quel 12 agosto di sangue. La Toscana e la Versilia commemorano le vittime dell'eccidio nazifascista di Sant'Anna di Stazzema. Presenti le istituzioni locali e regionali e i superstiti.
La strage fu perpetrata dai tedeschi in ritirata durante la seconda guerra mondiale. Il 12 agosto 1944 i soldati dei reparti Ss radunarono 560 abitanti del borgo di Sant’Anna, soprattutto anziani, donne e bambini, e dopo averli barbaramente uccisi, ne bruciarono i corpi.
Durante la cerimonia in ricordo delle vittime è arrivato il messaggio del Presidente della Repubblica,Sergio Mattarella: "A 73 anni dall'atroce, disumano eccidio di Sant'Anna di Stazzema desidero esprimere il mio deferente pensiero per le tante vittime innocenti, e la mia affettuosa vicinanza ai loro familiari e discendenti, i quali, insieme all'intera comunità di Sant'Anna, hanno saputo tenere viva la memoria, trasmettendo alle generazioni più giovani quella speranza di pace, quegli ideali di libertà, quei valori di rispetto della dignità di ogni persona, che in quel 12 agosto di morte sembravano per sempre negati".
"In questa nostra terra - prosegue il presidente - si è consumato uno dei crimini più spaventosi della seconda guerra mondiale. Tra le centinaia di corpi bruciati e oltraggiati spiccheranno per sempre i ricordi di gemme di vita, come la piccola Anna, uccisa a soli 2 mesi, o come gli otto fratellini Tucci, sterminati accanto alla mamma che implorava pietà".
"Quelle vite spezzate - aggiunge - sono divenute simbolo di riscossa morale e civile. Ci richiamano all'impegno per costruire una società di donne e uomini liberi, in cui prevalgano la solidarietà, la giustizia, l'uguaglianza dei diritti. Il ricordo della strage rappresenta per tutti noi, per l'Italia e per l'Europa, per la Repubblica Federale Tedesca, una responsabilità comune: rendere sempre più forte la democrazia, conquistata al prezzo di tanto sangue e tanti sacrifici, è un compito storico da assolvere nelle scelte più grandi e in quelle più piccole, non dimenticando mai i valori comuni che fondano la civiltà del nostro continente e non consentendo agli egoismi e alle paure di prevalere sui doveri morali di solidarietà e di cooperazione tra gli Stati", ha concluso Mattarella.
Tra gli altri, hanno preso parte alla cerimonia il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, l'assessore regionale Vittorio Bugli e il senatore Andrea Marcucci.
Preesnte anche l'Incaricata d'Affari dell'Ambasciata di Germania, Irmgard Maria Fellner, che ha deposto una corona e ascoltato le testimonianze dei superstiti.
Nel suo discorso, Fellner si è detta "profondamente commossa dalla grandezza morale dei superstiti, che non predicano vendetta e odio, ma la riconciliazione e la ferma volontà di porgere la mano a noi tedeschi, per guardare assieme al futuro".
Poi ha incoraggiato i giovani del Camp per la pace dell'Associazione "Die Anstifter" a riferire delle loro esperienze in Germania e a servirsene come motivazione per future azioni.
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