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Politica mercoledì 22 aprile 2015 ore 15:45

Duello tra i banchi del mercato

Servizio di Tommaso Tafi

Salvini, Rossi e Mugnai si sono incrociati a Fucecchio e hanno dato vita a uno scontro elettorale a distanza sull'immigrazione e la Toscana del futuro



FIRENZE — La città natale di Indro Montanelli ha ospitato il primo faccia a faccia seppur a distanza tra tre dei candidati governatori della Toscana. Enrico Rossi, Stefano Mugnai e Claudio Borghi, accompagnato da Matteo Salvini, si sono resi protagonisti di un botta e risposta al vetriolo tra i banchi del mercato di Fucecchio.

Mugnai, arrivato per primo in piazza XX settembre ha sottolineato come Forza Italia sia l'unica alternativa credibile a una gestione verticistica della Regione che in questi anni è diventata onnipresente, schiacciando la voglia di libertà imprenditoriale e non solo dei toscani. "La Regione deve fare non uno ma dieci passi indietro - ha detto Mugnai - Deve dare un indirizzo e delle regole generali per le imprese che devono poi saper stare sul mercato". 

Mugnani non ha fatto mancare una staffilata alla Lega: "Noi abbiamo in lista solo candidati toscani - ha detto Mugnai - Io in Toscana ci vivo. Per me la Toscana è importante non soltanto per prendere voti che poi faranno la fortuna di qualcuno magari a Milano, ma perchè qui ci vivono i miei figli".

Mugnai ha appena incrociato Enrico Rossi, che ha invece dovuto dividersi la scena e la folla del mercato con Matteo Salvini e Claudio Borghi, scortati da un ampio dispiegamento di forze di polizia, vista anche la contestazione di un piccolo gruppo di ragazzi di Fucecchio.

La battaglia tra Rossi e Salvini si è giocata soprattutto sul tema dell'immigrazione, con il Governatore che ha rivendicato il modello toscano d'accoglienza senza però lasciarsi andare a facili buonismi. "Noi non vogliamo mega tendopoli o strutture grandi - ha detto Rossi - siamo per l'accoglienza in piccoli alloggi, magari di fortuna e magari non superconfortevoli. Ma i migranti dovranno non solo dimostrare di sapersi adattare, ma dovranno anche dare un contributo decisivo, facendo piccoli lavori. Da piccolo mi hanno insegnato che chi non lavora non mangia"

Una ricetta che però non convince il candidato della Lega, Claudio Borghi, che ha sventolato lo spettro di ospedali invasi dai clandestini e ha proposto di limitare l'accesso al pronto soccorso solo a chi ha la carta d'identità. "Chi paga per un servizio essenziale ne ha diritto - ha spiegato Borghi - chi non lo fa no. In tempi di vacche grasse si può fare accoglienza e solidarietà, ma oggi non siamo in questa fase". 

Salvini ha invece commentato con ironia la ricetta in arrivo dall'Europa. "Affondare i barconi - ha spiegato il segretario federale della Lega - arrestare gli scafisti, costruire campi d'accoglienza in nord Africa, rimpatriare i clandestini. Sono le misure che la Lega propone da tre anni".

Visto il caldo stavolta Salvini ha rinunciato alla felpa ma si è presentato con una maglietta con scritto: "Rossi a casa". Immediata la replica di Rossi che ha cominciato a twittare con l'hashtag #Salvinivattene.

Anche Giovanni Donzelli, candidato governatore di Fratelli d'Italia ha scelto di fare tappa Fucecchio per denunciare un nuovo caso di concorrenza sleale, facendo un blitz all'ex Saffa, occupata oggi da lavoratori cinesi irregolari. 


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