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Attualità venerdì 01 settembre 2017 ore 16:35

In Valdarno spuntano i resti di un mammuth

Ritrovate le ossa del pachiderma che popolava il Valdarno circa 1 milione e mezzo di anni fa, quando il territorio era una savana



TERRANUOVA BRACCIOLINI — Sono stati alcuni cacciatori, lo scorso autunno, a rinvenire a Terranuova Bracciolini le zanne di un elefante. 

È iniziato quindi lo scavo paleontologico, diretto dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Siena, Grosseto e Arezzo ed effettuato insieme all’Accademia Valdarnese del Poggio e il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze.

Dopo alcune settimane di faticoso lavoro paleontologi ed archeologi hanno scoperto le due zanne, il cranio e l’ulna di un Mammuthus meridionalis - l’elefante che popolava il territorio del Valdarno quando era una savana di circa 1 milione e mezzo di anni fa - oltre a ossa di altri animali.

Per ora il reperto è stato protetto con una incamiciatura in poliuretano, legno e ferro, per poter essere trasportato dal sito di ritrovamento in un laboratorio adeguatamente attrezzato. 

Le fasi del restauro prevedono l’eliminazione del “pane di terra” che ancora ingloba i reperti, la pulitura dettagliata, la prosecuzione del consolidamento, già iniziato in fase di scavo, l’integrazione delle parti abrase. 

Il Mammuthus è un patrimonio di tutta la cittadinanza del Valdarno e proprio per questo, dopo il restauro, sarà collocato nelle Sale del Museo Paleontologico di Montevarchi, insieme alla collezione di fossili che raccontano il suo ambiente. 

Per poter sostenere le spese di scavo, estrazione, restauro e allestimento e il Mammuthus torni ad essere un patrimonio di tutti, da settembre 2017 si terrà una grande campagna di sottoscrizioni a sostegno del progetto: "SOS Mammuthus. Aspetta il tuo aiuto da oltre un milioni di anni". 

Sul sito del Museo Paleontologico di Montevarchi e nelle piazze delle Feste del Perdono di settembre tutti i cittadini potranno conoscere l’iniziativa e contribuire a questa grande impresa. 


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