Elisabetta II e l’assenza di futuro
di - sabato 10 settembre 2022 ore 09:00
È morta la regina Elisabetta II. Si tratta (a meno di omonimie) della stessa Elisabetta II, che compare nei Paradise Papers, che è quell’insieme di 13,4 milioni di documenti riservati relativi ad investimenti offshore che furono scoperti dal quotidiano tedesco “Suddeutsche Zeitung”. I documenti appartenevano allo studio legale offshore Appleby, con sede alla isole Bermuda e ad altri paradisi fiscali. Contengono i nomi di più di 120.000 persone e aziende, tra cui, oltre alla regina Elisabetta, al suo consorte, principe Filippo e alla regina di Giordania, i presidenti di Colombia, Costa Rica, Liberia e Ukraina, i primi ministri di Germania, Pakistan, Austria, Canada, Giappone e Qatar, il segretario del commercio degli Stati Uniti dell’epoca Trump, milionari prestati alla politica oppure semplici ministri di oltre 25 stati. E fanno ancora parte dell’allegra brigata affaristi, come George Soros, l’oligarca russo Usmanov, Uber, Nike, Walmart, Siemens, McDonald’s, Lidl e artisti come Nicole Kidman, Madonna, Shakira, Bono Vox, Justin Timberlake, Duke Ellington, Sheryl Crow. A questi si aggiungano “sportivi”, come il torero El Cordobès, Lewis Hamilton, Fernando Alonso. Ed ancora banche, colossi petroliferi (Shell), media (Facebook, Twitter, Apple, Disney, Yahoo!). E poi numerose università, genti di malaffare e associazioni di dubbia fama, come “I Legionari d’Italia”. Tra gli italiani brilla lo yacht di Berlusconi.
Io sarei per l’interdizione dai pubblici uffici e dai pubblici spettacoli per tutta questa marmaglia di furbi.
Eppure la resistenza alla regina melensa si manifestò in Inghilterra!
Nel 1977 a "God Save The Queen", scritta da Johnny Rotten del gruppo punk dei Sex Pistols fu negato il primo posto della hit parade per non turbare il giubileo di Elisabetta.
Rileggiamo le parole, che potrebbero essere scritte anche da un disperato di Piombino o da qualsiasi terrestre, vittima della guerra delle Grandi Potenze, o da qualsiasi essere delle Terra, vittima del riscaldamento globale. Si sa: i “falchi”, attraverso la guerra, creano aggravamento del riscaldamento globale, carestia, disoccupazione, aumento dei costi energetici, oppressione delle libertà. L’incoerenza del popolo italiano però continua a manifestarsi: masochisticamente si fida dei guerrafondai pur dichiarando nei sondaggi di non volere la guerra!
E, allora, non resta che cantare con i Sex Pistols!
“Dio salvi la regina
Il regime fascista ti ha reso un idiota, una potenziale bomba H.
Dio salvi la regina
Non è un essere umano e non c'è futuro. E l'Inghilterra sta sognando. Non ti è stato detto quello che vuoi. Non ti è stato detto di cosa hai bisogno. Non c'è futuro. Senza futuro. Nessun futuro per te.
Dio salvi la regina
Intendiamoci amico. Amiamo la nostra regina. Dio salva. Dio salvi la regina
Perché i turisti sono soldi. E la nostra polena non è quello che sembra.
Oh Dio salva la storia. Dio salvi la tua folle parata.
Oh Signore Dio abbi pietà. Tutti i crimini sono pagati. Oh quando non c'è futuro. Come può esserci peccato. Noi siamo i fiori nella pattumiera. Siamo il veleno nella tua macchina umana. Siamo il futuro. Il tuo futuro
Dio salvi la regina. Intendiamoci amico. Amiamo la nostra regina. Dio salva. Dio salvi la regina.
Intendiamoci, amico. Non c'è futuro. Nel sogno d'Inghilterra Dio salvi la regina. Senza futuro. Senza futuro. Nessun futuro per te. Senza futuro. Senza futuro. Nessun futuro per me. Senza futuro. Senza futuro. Nessun futuro per te.”.
La copertina di “God save the queen” fu disegnata dal grafico e anarchico Jamie Reid, cui fece eco, nel corso degli anni, lo street artist Bansky.
Bansky aveva già rappresentato la Regina Victoria nel 2003 in una posa saffica (in relazione alle leggi contro i gay che fece proclamare durante il suo regno) e la Regina Elisabetta con il volto di una scimmia sullo sfondo di un bersaglio con i colori della bandiera britannica; aveva anche raffigurato come scimmie i parlamentari della Camera dei Comuni. Riprodusse poi le banconote inglesi sostituendo il volto di Elisabetta II con quello della Principessa Diana. Organizzò infine una performance per le strade di Betlemme e fece dare ad una controfigura di Elisabetta le scuse ai Palestinesi.
Ma Elisabetta nella melensa televisione ufficiale continua ad essere la regina più amata e presto ci saranno numerosi teleromanzi strappalacrime.