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Cronaca mercoledì 15 dicembre 2021 ore 19:25

Violenta rapina in tabaccheria

Un 27enne pretendeva le sigarette senza pagare. Al rifiuto del tabaccaio lo ha picchiato violentemente e poi è fuggito. È stato arrestato



PORTOFERRAIO — Una rapina shock è avvenuta in una tabaccheria  di Portoferraio. È accaduto l’altra sera, come spiegano dal Comando Compagnia carabinieri di Portoferraio, quando un uomo di 27 anni di origini laziali è entrato nel locale e ha preteso un pacchetto di sigarette nonostante non avesse i soldi per comprarlo. 

Al rifiuto del tabaccaio, con il quale pare che l'uomo avesse anche un debito, il 27enne ha improvvisamente scavalcato il bancone iniziando a picchiare selvaggiamente con calci e pugni l’inerme negoziante. 

Pur ferita gravemente, la vittima è però riuscita a chiedere aiuto nonostante l’aggressore  fuggendo si fosse impadronito anche del suo telefono cellulare, nascosto e poi ritrovato in un vicolo della zona.

Ricevuta la segnalazione, i carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile di Portoferraio hanno immediatamente avviato le indagini, anche attraverso la visione delle immagini di videosorveglianza interna al negozio e, forti della conoscenza del territorio, setacciando con la sinergica collaborazione del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Portoferraio con più pattuglie la zona, in pochi minuti hanno rintracciato l’autore.

Il 27enne da qualche mese domiciliato all’Elba, già conosciuto alle Forze dell’Ordine mentre, come se niente fosse accaduto, si trovava serenamente in un bar della zona.

I militari hanno subito immobilizzato l’uomo che non ha opposto resistenza e che aveva ancora in tasca il pacchetto di sigarette asportato e lo hanno tratto in arresto per rapina e lesioni personali ai danni del commerciante, che è dovuto ricorrere alle cure del Pronto soccorso per la violenza subita, per la quale ha riportato anche la frattura del setto nasale.

Il telefono cellulare ritrovato dagli investigatori è stato restituito al legittimo proprietario.

Il fermato è stato quindi trasferito in carcere, dove resterà in attesa del processo a seguito della convalida dell’arresto e le determinazioni dell’Autorità Giudiziaria competente. L'uomo rischia una pena che può raggiungere anche i 10 anni di reclusione.


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