Frenata, pieghe, velocità: tutte le regole di guida perché la moto non diventi una trappola sulle strade
Cronaca mercoledì 25 settembre 2019 ore 10:20
Violentata e ricattata fa arrestare l'aggressore
Una ragazza di 25 anni ha denunciato di aver subito violenze sessuali da un giovane che le aveva offerto un lavoro all'Elba. Attivato il codice rosa
PORTOFERRAIO — Una drammatica storia fatta di inganni, ricatti, abusi sessuali e culminata con la denuncia alle forze dell'ordine e il presunto colpevole che finisce in carcere.
Protagonista della vicenda è una donna di 25 anni di origine nigeriana giunta all'Elba con la speranza di trovare un lavoro. L'aggressore un suo connazionale senza fissa dimora di 30 anni - T.J. le sue iniziali - che, dopo averla fatta arrivare all'Elba anticipandole poche decine di euro per il viaggio, l'avrebbe stuprata per un'intera notte, malmenandola e pretendendo la restituzione dei soldi per liberarla.
Il fatto sarebbe accaduto la notte del 18 Settembre scorso a Portoferraio.
Come spiegano i carabinieri in un comunicato, la donna si è presentata la mattina successiva in caserma accompagnata da un altro nigeriano di 47 anni, spiegando di essere stata violentata durante la notte da un uomo di colore che aveva conosciuto solo poche ore prima. L’accompagnatore ha raccontato ai carabinieri di non conoscere la ragazza ma di averla vista piangere in un giardino pubblico e di averla quindi accompagnata in caserma solo per aiutarla nella traduzione.
I carabinieri hanno attivato immediatamente il codice rosa, un percorso speciale di assistenza e sostegno delle vittime di violenza: la donna è stata portata in ospedale per le cure sanitarie e i carabinieri del Nucleo operativo hanno avviato le indagini.
Inizialmente gli investigatori hanno effettuato un controllo in un luogo indicato come teatro delle violenze dal 47enne. Ma presto hanno capito che l'individuo non aveva tradotto fedelmente il racconto della giovane e lo hanno denunciato per favoreggiamento.
Poi hanno riascoltato di nuovo la vittima con il supporto di un altro interprete e la vicenda è stata messa a fuoco: la ragazza ha raccontato di essere arrivata all’Elba solo il giorno prima in cerca di lavoro, avendo come suo unico punto di riferimento sull’isola proprio il trentenne T.J., al quale si era affidata su consiglio di alcuni parenti che vivono sul continente.
Giunta sull'isola, la donna avrebbe trascorso la serata con T.J e con l'uomo di 47 anni. Poi il trentenne l'avrebbe portata in uno stabile abbandonato situato nell'area portuale che lei non era in grado di ritrovare, l'avrebbe rinchiusa in una stanza e l'avrebbe ripetutamente violentata, pretendendo la restituzione immediata dei 30 euro anticipati per farla arrivare all’Elba.
Nonostante la ragazza lo supplicasse di non farle del male, anche per via di alcuni gravi problemi di salute che aveva avuto di recente, il suo aguzzino non avrebbe avuto alcuna pietà. All'alba, la ragazza è riuscita a contattare una sua amica che vive in Lussemburgo e a farsi spedire il denaro tramite circuiti telematici, chiudendo il debito e riottenendo la libertà.
Seguendo le sue indicazioni, i carabinieri sono riusciti a trovare l'edificio in cui si è consumata la violenza, l'ex palazzo Coppedè, e hanno trovato indizi sufficienti a ricostruire la dinamica degli eventi.
E' così iniziata la caccia all'aggressore che alla fine è stato rintracciato, sottoposto a fermo come indiziato di delitto e successivamente portato nel carcere di Livorno. Il giudice per le indagini preliminari ha convalidato l'arresto.
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