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Cronaca mercoledì 06 aprile 2022 ore 10:51

Nel piazzale abusivo 1.000 metri cubi di rifiuti

scarti edili e auto dei forestali in secondo piano
Foto d'archivio

Oltre allo stoccaggio massiccio di materiali senza autorizzazione, sono stati rilevati scarico di acque reflue industriali e idrocarburi nei suoli



VINCI — Il piazzale era stato ampliato abusivamente, anche con la costruzione di manufatti senza autorizzazione e la copertura di alberi e arbusti, e lì erano stati ammassati rifiuti non pericolosi stimati in 1.000 metri cubi, scarti di demolizione edile per la cui gestione non c'era autorizzazione. 

Non solo, perché quando i carabinieri della stazione forestale di Empoli, la polizia municipale di Vinci e il personale Arpat di Empoli si sono recati in quei terreni in capo a una società agricola hanno trovato dell'altro, finendo per segnalare il legale rappresentante dell'azienda all'autorità giudiziaria per gestione illecita di rifiuti speciali non pericolosi e violazioni del testo unico ambientale in materia di inquinamento e del testo unico dell'edilizia.

Sono state inoltre elevate inoltre sanzioni amministrative per un importo complessivo di 3.000 euro per incompleta documentazione per l'utilizzo in agricoltura delle acque di vegetazione di frantoi e per apertura di scarico di reflui assimilabili a domestici senza autorizzazione.

Sì perché oltre alla discarica abusiva creata ampliando il piazzale, in un lato della scarpata del piazzale recintato, i carabinieri hanno riscontrato la presenza della parte finale di un sistema di scarico di acque reflue industriali non autorizzato. Infatti in un fosso campestre andava a finire, senza alcun trattamento, un miscuglio di acque provenienti dalla raccolta delle grondaie e reflui dal lavaggio dei mezzi e lavorazioni meccaniche. 

Vicino a cisterne di gasolio per il rifornimento dei macchinari agricoli era poi presente un'ampia chiazza di gasolio sul pietrisco grande circa 15 metri quadrati. I campionamenti effettuati dai tecnici Arpat hanno confermato l'interessamento del suolo da parte dell'idrocarburo, ma l'azienda mancava delle comunicazioni di potenziale contaminazione.


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