Cultura venerdì 13 settembre 2024 ore 16:30
Umanità e natura, street art sui muri della Rems
L'opera realizzata da Alleg ha dimensioni colossali, e anima di colore il perimetro della struttura detentiva per malati psichiatrici
EMPOLI — Alle radici del dolore ma anche del colore e del rapporto con la natura e la tecnologia: è Roots Bloody Roots (Radici sanguinanti radici, come nel titolo di un singolo del gruppo musicale brasiliano Sepultura), l'opera di street art firmata Alleg che anima il muro perimetrale della Rems di Empoli, la Residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza che accoglie detenuti con patologia psichiatrica.
Il progetto è promosso dalla cooperativa sociale SintesiMinerva di Empoli e curato dalla Street Levels Gallery di Firenze. L’opera dalle dimensioni colossali (circa 40x6 metri) è una narrazione viva che intreccia significati sociali a rappresentazioni naturali: sei figure antropomorfe rappresentate con elementi vegetali si sviluppano lungo il muro perimetrale della struttura nell’area che conduce allo spaccio, dove sono venduti i prodotti agricoli provenienti da un progetto di agricoltura sociale della cooperativa SintesiMinerva.
"Alleg utilizza un complesso ecosistema allegorico per rappresentare una natura psicologica, politica e sociale, nella quale l’essere vivente è inteso nella sua relazione con il mondo naturale e artificiale. Un elemento chiave è il missile spezzato, simbolo antibellico, mentre l’uomo chinato, rappresentante di un Eden terrestre dal quale genera la vita, porge un cumulo di terra che diventa simbolo generativo", illustra una nota.
"La tecnologia, rappresentata sia dal missile sia da un bidone, emerge come un'entità autonoma nella scacchiera del gioco tra uomo, animale e natura. Pur creata dalle capacità dell’uomo, questa finisce per limitarlo e depotenziarlo, evidenziando il conflitto tra la potenziale piena espressione del vivente e il bisogno di controllarla", si spiega ancora.
L’analisi di Alleg non si ferma alla superficie, ma l’artista esplora anche le profondità della rizosfera, i mondi sotterranei delle piante, teatro di una comunicazione incessante. Con un'analogia visiva, le piante vengono contrapposte agli esseri umani, evidenziando come i centri nervosi e gli organi siano disposti in modo opposto.
"L’opera Roots Bloody Roots invita a riflettere sulla nostra interazione con la natura, la tecnologia e la società, creando un ponte visivo e allegorico tra l'arte urbana e le tematiche contemporanee più urgenti", si sottolinea.
Ieri il taglio del nastro, a cui ha preso parte anche la vicepresidente della Regione Toscana Stefania Saccardi: "L’arte del murales è energia creativa che si espande e contamina ciò che circonda", ha detto.
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