Attualità giovedì 23 settembre 2021 ore 19:25
Concorso per 130 posti di medico al pronto soccorso, si presentano in 79
Esodo di professionisti dal servizio sanitario regionale per eccesso di lavoro e di stress ma non si trovano nuovi medici disposti a farsi da assumere
TOSCANA — Turni massacranti, giorni liberi e ferie col contagocce, straordinari sempre più lunghi, neppure il riconoscimento di svolgere un lavoro usurante: l'emergenza Covid ha aggravato l'annosa carenza di personale dei pronto soccorso toscani - almeno il 25% dei posti in organico sono vuoti - ed è iniziato un vero e proprio esodo dei sanitari dalle strutture del servizio sanitario regionale.
"Sei medici dell'ospedale di Careggi si sono dimessi per andare a fare il medico di base - spiega Antonella Covelli del Sindacato medici italiani - Nell'Asl Toscana nord ovest mancano 114 medici e la situazione è difficile anche nelle Asl Toscana Centro e Toscana Sud Est. I medici di pronto soccorso sono sempre di meno e sempre più stanchi, l'età media è superiore ai 55 anni e il carico di lavoro aumenta, con malati con bisogni assistenziali sempre più complessi".
Cosa aspettano la Regione e le Asl ad assumere nuovo personale? In realtà un concorso per dirigenti medici specializzati nell'emergenza-urgenza è stato bandito ma con un risultato scomfortante: su 131 posti disponibili, hanno partecipato alla selezione solo 79 medici già inseriti nelle graduatorie messe a disposizione dalle Asl. Una partecipazione decisamente bassa.
L'assessore regionale alla salute Simone Bezzini ha annunciato che un nuovo concorso sarà bandito a breve per coprire il fabbisogno ma il rischio che anche questa volta non ci siano abbastanza candidati è reale.
"Non ci sono medici di emergenza urgenza da poter assumere - si legge in una nota dell'Asl Toscana sud est - Si conta sui prossimi specializzandi del terzo anno ma, nei concorsi banditi recentemente da Estar, il numero di candidati è stato di gran lunga inferiore ai posti disponibili. Abbiamo attivato, in una logica di sinergia, le disponibilità dei medici di altri reparti per dare risposte ai codici minori (i pazienti meno gravi, ndr), concentrando le attività dei medici del pronto soccorso sui codici maggiori. Tutti stanno rispondendo con professionalità e disponibilità. Le nuove assunzioni però non sono possibili per l'insormontabile ragione che non ci sono medici di emergenza urgenza disponibili a farsi assumere o quanto meno a partecipare ai concorsi in quantità tale da coprire le necessità dei pronto soccorso".
"La Regione e lo Stato dovrebbero investire sull'emergenza santaria territoriale mettendo mano a una riorganizzazione complessiva del sistema - afferma Anna Covello - I sanitari sono diventati 'ostaggio' delle strutture ospedaliere dove lavorano. Nel nuovo contratto si dovranno inserire maggior tutele per la salute psico-fisica dei sanitari, anche a garanzia della sicurezza dei pazienti. E poichè la maggior parte dei medici dei pronto soccorso è donna, è indispensabile che la sanità evolva verso una declinazione di ritmi e un'organizzazione del lavoro a tutela del genere e con scelte che puntino alle pari opportunità".
La fuga dai pronto soccorso e dello scarso numero di medici specializzati nell'emergenza-urgenza non è un problema solo della Toscana e le regioni lo hanno già posto al governo. Visto il risultato di decenni di accesso a numero chiuso alle facoltà universitarie di medicina, investimenti e una riforma generale dell'accesso alla professione medici è necessaria.
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