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Lavoro lunedì 20 settembre 2021 ore 18:00

Sanità toscana al collasso, lavoratori in rivolta

Cgil, Cisl e Uil hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del servizio sanitario regionale dopo l'assemblea dei delegati



FIRENZE — La sanità Toscana è al tracollo e il tempo per evitare questo cataclisma è quasi scaduto se non si provvederà ad assumere il prima possibile almeno 1200 infermieri in più e 400 medici della sanità d'urgenza.

Vista la situazione critica per la mancanza di personale e per il blocco delle assunzioni i sindacati, riuniti in assemblea, hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del Servizio Sanitario Regionale. Un'assemblea convocata d'urgenza dai delegati regionali a sigle confederali riunite, Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl, cosa che non accadeva da oltre 10 anni.

Una situazione drammatica con numeri veramente allarmanti visto anche il blocco delle assunzioni dovuto da un deficit di oltre 430 milioni accumulato dalla Regione Toscana per le spese della gestione della pandemia.

Con gli oltre 1600 sanitari che mancano all'appello la condizione è quindi ad un passo dal default. Le criticità maggiori sono nei servizi sanitari dovute sia al permanere dell’emergenza pandemica, e della conseguente necessità di sostenere l’espansione delle attività legate al Covid (Usca e Girot), sia nel garantire il mantenimento della rete ordinaria dell’assistenza che presenta liste di attesa lunghissime. Per smaltirle e dare un servizio ai cittadini l'unico modo è l'assunzione di sanitari in più.

E' l'inizio quindi di un autunno bollente quello che si profila per il sistema sanitario regionale: dallo stato di agitazione i sindacati adesso hanno dato mandato alle segreterie regionali di programmare le conseguenti iniziative di lotta da attuarsi nei prossimi mesi, e non è escluso né uno scioperouna grande manifestazione di protesta a Ottobre.

In queste ultime settimane i sindacati hanno fatti vari appelli al presidente della Regione Eugenio Giani e all'assessore regionale alla sanità Simone Bezzini, ma per adesso non c'è stata alcuna risposta. Del buco da 430 milioni di euro e del blocco delle assunzioni i sindacati ne sono venuti a conoscenza dalla stampa, per questo i sindacati contestano anche il metodo di relazione.

Come ha spiegato il sindacalista della Cisl Fp Mauro Giuliattini "Lo abbiamo saputo dai giornali e la contestazione più grossa che facciamo al presidente e alla giunta è che siamo stufi di ricevere comunicazioni via stampa, questo è inaccettabile".

Oltre alla comunicazione inesistente tra Regione e sindacati in un momento così delicato, i delegati sindacali calcano anche la mano sul  comportamento delle Aziende del Servizio Sanitario che continuano a rinviare risposte anche per quanto riguarda i processi di mobilità interaziendale dei lavoratori, una soluzione che potrebbe dare respiro ai sanitari stremati da quasi due anni di pandemia Covid.


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