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Attualità domenica 20 dicembre 2020 ore 12:45

Alberghi vuoti anche a Natale nell'anno del Covid

Crollo di prenotazioni e di assunzioni, il presidente di Federalberghi Toscana ha lanciato l'allarme mostrando i dati del settore nella seconda ondata



FIRENZE — Il crollo del settore turistico è stato certificato dagli ultimi dati elaborati dal centro studi di Federalberghi, "Calo del 90 per cento delle presenze a Dicembre" con una conseguente "riduzione del 70 per cento delle assunzioni nel settore turistico e termale".

“Le ultime normative nazionali obbligheranno gli italiani a stare a casa, una beffa clamorosa per gli imprenditori che avevano compiuto enormi sacrifici per mantenere aperti gli alberghi nonostante il divieto di spostamenti tra regioni e la chiusura di molti servizi" è quanto ha commentato il presidente di Federalberghi Toscana, Daniele Barbetti. Il presidente ha aggiunto "La situazione continua ad aggravarsi, perché dopo il lockdown totale della primavera e un'estate senza turismo estero, abbiamo registrato un calo del 60,9 per cento delle presenze nazionali a Ottobre e un calo dell'80,9 per cento a Novembre. Per Dicembre, si prevede addirittura un calo del 90 per cento delle presenze.”

Il monitoraggio compiuto dal centro studi Federalberghi "Nel 2020 registreremo un meno 55,7 per cento delle presenze totali rispetto all'anno precedente e un calo complessivo del fatturato del meno 56,5 per cento pari a 14 miliardi di euro. Tra Agosto e Dicembre si stima una riduzione del 70 per cento delle assunzioni nel settore turistico e termale".

Barbetti ha concluso così il suo intervento “Di fronte a questa situazione le strutture ricettive hanno bisogno immediato di liquidità: non si parla neppure di ripartenza, ma di una più semplice e immediata sopravvivenza. Le ultime decisioni governative hanno stanziato 650 milioni di euro, giustamente, per tutelare il settore ristorativo, ma dimenticando completamente gli alberghi. Stessa situazione per la Regione Toscana, che ha stanziato 20 milioni unicamente per il settore della ristorazione. I decreti ristori, la legge di bilancio e il Recovery plan, tre strumenti di importanza strategica che hanno occupato l’agenda politica degli ultimi giorni, non dedicano al nostro settore l’attenzione dovuta in ragione del peso esercitato all’interno dell’economia nazionale e dei gravi danni subiti a causa della pandemia. In un contesto del genere, il carico fiscale della Tari è inaccettabile e insostenibile, a fronte di ricavi pressoché azzerati per tutti gli alberghi e le strutture ricettive.”


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