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Attualità mercoledì 16 luglio 2025 ore 16:00
All'asta il più grande meteorite marziano studiato in Toscana

Recuperato nel 2023 nel deserto del Sahara, è stato oggetto di studio da parte di un team dell'università di Firenze. Adesso l'asta a New York
FIRENZE — Espulso dal pianeta rosso dopo l’impatto con un enorme asteroide, ha viaggiato per 140 milioni di chilometri, attraversando l'atmosfera terrestre per poi precipitare nel deserto del Sahara. Oggi, il più grande meteorite marziano esistente sulla Terra, verrà messo all’asta oggi da una casa d'aste di New York.
Ma la storia di Nwa 16788, questo il nome del meteorite di 24,67 kg trovato nel 2024 in Niger, passa anche dalla Toscana. Acquistato da un importante gallerista italiano, era stato infatti consegnato al gruppo di ricerca di Giovanni Pratesi, docente di Mineralogia del Dipartimento di scienze della Terra dell’università di Firenze, perché fosse esaminato e studiato al fine di comprenderne meglio la natura e il processo genetico.
Adesso l'asta a New York. Lo straordinario pezzo è stato oggetto di due ricerche pubblicate dal team dell’Ateneo fiorentino su “Heritage”e su “Lunar and Planetary Science Conference” che hanno visto protagonisti, accanto a Pratesi, Annarita Franza e Xhonatan Shehaj.
I lavori sono stati condotti nell’ambito del Progetto Space It Up, partenariato esteso che si avvale del finanziamento dell’Agenzia Spaziale Italiana e del Ministero dell’Università e della Ricerca e a cui l’Ateneo fiorentino partecipa, insieme ad altre università, enti di ricerca e industrie, per affrontare le maggiori sfide scientifiche e tecnologiche nel campo dell’esplorazione spaziale.
“Nwa 16788 – spiega Giovanni Pratesi – si è originato dalla fusione parziale di una sorgente di mantello marziano arricchito ed è caratterizzato da una struttura a grana grossa composta principalmente da pirosseno, maskelynite (vetro formatosi dall’impatto con l’asteroide) e olivina. L’origine del meteorite è stata convalidata nel 2025 dal Meteoritical Bulletin. Gli studi attuali e futuri su questo reperto eccezionale, che rappresenta il 6,5% di tutto il materiale marziano attualmente conosciuto, potrebbero portare a una revisione del sistema di classificazione dei meteoriti marziani. A prescindere da chi sarà l'acquirente di questo straordinario esemplare – precisa Pratesi – due fette rimarranno comunque nel nostro Paese, e precisamente all'Università degli Studi di Firenze, come campioni tipo a disposizione della comunità scientifica italiana e internazionale”.
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