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Cronaca giovedì 01 giugno 2017 ore 17:44

Giurlani, il Pd Toscana respinge le accuse

Dario Parrini, Matteo Biffoni e Antonio Mazzeo

I vertici regionali Dem dopo l'arresto del sindaco di Pescia: "La nostra posizione è inequivocabile, ricostruzioni strumentali da centrodestra e M5S"



FIRENZE — Il segretario del Pd Toscana Dario Parrini, il vicesegretario Antonio Mazzeo e il capogruppo in Consiglio regionale Leonardo Marras respingono le accuse mosse da alcune forze di opposizione a seguito dell'arresto ai domiciliari per peculato e corruzione del primo cittadino di Pescia Oreste Giurlani, esponente dem e vicepresidente di Anci Toscana, l'associazione dei Comuni che adesso ne sta valutando la sospensione.

Giurlani è accusato di essersi appropriato di 578mila euro dell'Unione dei Comuni montani della Toscana (Uncem), ente che ha presieduto dal 2005 al 2016 e oggi in liquidazione dopo il trasferimento delle deleghe all'Anci avvenuto l'anno scorso. Il sindaco è inoltre indagato per corruzione in un altro filone d'indagine scaturito dal primo.

“Premesso che, a differenza di altri, noi siamo e restiamo garantisti fin quando non vengono emesse le sentenze e che chiediamo alla magistratura di fare il suo lavoro più in fretta possibile - scrivono in una nota Parrini, Mazzeo e Marras - dall'inizio di questa legislatura il Partito Democratico ha dato su Uncem un indirizzo politico preciso ed inequivocabile".

"Attraverso una risoluzione approvata nella seduta del Consiglio regionale del 6 aprile 2016 - proseguono i vertici del Pd Toscana - abbiamo chiesto e ottenuto che la Regione non trasferisse più le risorse a Uncem bensì ad Anci. Un atto che abbiamo accompagnato sollecitando con forza ai nostri sindaci un cambio alla guida dell'associazione e una revisione complessiva dell’intera struttura che oggi, in virtù di quel processo da noi voluto, si trova in fase di liquidazione. Parallelamente all’avvio di questa nuova fase abbiamo anche votato all'unanimità in consiglio regionale una mozione in cui ribadivamo la richiesta di procedere a tutte le verifiche necessarie sull’attività di Uncem e sulla gestione delle risorse fin lì ricevute dalla Regione Toscana".

"Come si vede i fatti non sono quelli che vogliono far credere, ancora una volta in maniera strumentale, il centrodestra e il M5S - si legge ancora nella nota - Tutt'altro: se una cosa abbiamo fatto non è certo né la difesa né tanto meno la protezione, quanto piuttosto una revisione complessiva che ha portato in primis ad azzerare i trasferimenti regionali verso Uncem quindi alle dimissione di Oreste Giurlani a giugno 2016 e all’avvio di una nuova fase alla guida dell’associazione necessaria a garantire il massimo della trasparenza". 

"Se qualcuno ha sbagliato e ha commesso degli illeciti sarà la magistratura ad accertarlo e noi, come sempre, rispetteremo le sentenze perché è giusto che chi sbaglia paghi - concludono Parrini, Marras e Mazzeo - Ci piacerebbe che questo atteggiamento fosse condiviso da tutti, invece notiamo che qualcuno non ha perso tempo e ha alzato gli scudi del giustizialismo contro Giurlani dopo che, solo poche ore prima, aveva confermato il proprio garantismo, ad esempio, con la sindaca di Roma Virginia Raggi".

Anche il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni ha dichiarato di avere la massima fiducia nella magistratura augurandosi che venga fatta chiarezza il prima possibile. 

"Restiamo assolutamente garantisti sul fronte giudiziario anche se siamo disponibili a valutare una sospensione delle deleghe attualmente ricoperte da Giurlani per dargli modo di chiarire la sua posizione con la massima serenità - ha dichiarato Biffoni - Sul fronte dell'attività dell'Uncem, Anci Toscana ha dato il via in questi mesi a un nuovo corso nella massima trasparenza, rigore e responsabilità nel rappresentare i Comuni montani, assumendo fin da subito con una nuova dirigenza l'impegno a una presenza attiva sui territori, per ascoltare e intercettare le loro richieste".


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