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Attualità sabato 19 giugno 2021 ore 18:20

AstraZeneca e seconda dose under 60, si cambia

Chi rifiuta il mix come seconda dose può dichiarare di voler proseguire nel richiamo con Vaxzevria. La circolare del ministero della Salute



FIRENZE — Via libera al richiamo con AstraZeneca per le persone che hanno meno i 60 anni che dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Vaxzevria rifiutano di fare la seconda dose con un vaccino a mRna, dopo aver firmato un consenso informato. 

A certificare la novità, già annunciata ieri dal presidente del consiglio Mario Draghi, il ministero della Salute in una circolare nella quale afferma che secondo il Comitato Tecnico Scientifico l'indicazione prioritaria resta comunque la seconda dose con un vaccino a mRn.

"Secondo quanto evidenziato dal CTS - si legge nel documento a firma del direttore generale della Prevenzione Gianni Rezza - ferma restando la indicazione prioritaria di seconda dose con vaccino a mRNA, ispirata ad un principio di massima cautela rivolto a prevenire l'insorgenza di fenomeni VITT in soggetti a rischio basso di sviluppare patologia COVID-19 grave e a un principio di equità che richiede di assicurare a tutti i soggetti pari condizioni nel bilanciamento benefici/rischi, qualora un soggetto di età inferiore ai 60 anni, dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino Vaxzevria, pur a fronte di documentata e accurata informazione fornita dal medico vaccinatore o dagli operatori del centro vaccinale sui rischi di VITT, rifiuti senza possibilità di convincimento, il crossing a vaccino a mRNA, allo stesso, dopo acquisizione di adeguato consenso informato, può essere somministrata la seconda dose di Vaxzevria".

Un'opzione, scrive il ministero, che "risulta coerente e bilanciata dal beneficio derivante dall'annullamento del rischio connesso alla parziale protezione conferita dalla somministrazione di una singola dose di Vaxzevria".

Per quanto riguarda il vaccino monodose della Janssen (Johnson&Johnson) nella circolare del ministero viene raccomandato "per soggetti di età superiore ai 60 anni", alla luce del parere espresso dal Comitato tecnico Scientifico e di quanto definito dalla Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifs). 

Lo stesso vaccino può essere utilizzato anche in soggetti che hanno meno di 60 anni in particolati situazioni, come "campagne vaccinali specifiche per popolazioni non stanziali e/o caratterizzate da elevata mobilità lavorativa e, più in generale, per i cosiddetti gruppi di popolazione hard to reach".


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