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Attualità mercoledì 14 ottobre 2020 ore 16:35

Chiusure anticipate, la rabbia dei gestori di bar e ristoranti

Le associazioni di categoria insorgono per le regole del nuovo Dpcm. A rischio migliaia di imprese, già perso un miliardo nell’ultimo mese



FIRENZE — Non ci stanno le associazioni di categoria e i gestori di bar, pub e ristoranti per le nuove norme anti-Covid contenute nel Dpcm firmato il 12 Ottobre dal premier Giuseppe Conte, che prevede la chiusura obbligatoria per bar e ristoranti alle 24 (e così anche pub, gelaterie, pasticcerie). Ma il nuovo decreto impone anche la chiusura alle 21 per gli esercizi che non operano servizio al tavolo, pur garantendo loro la possibilità di continuare a operare consegne a domicilio e servizio d’asporto”. 

Misure che secondo i gestori e le associazioni, porterebbero un ulteriore colpo ad un settore estremamente provato dalla crisi economica, dal lockdown e dallo smart working. In Toscana sono 15mila le imprese a rischio.

Franco Brogi, presidente di Fiepet Confesercenti Toscana, commenta: "La pandemia ha già causato numerose chiusure, la perdita di posi di lavoro e le nuove misure di contenimento del virus vedranno abbassare ulteriormente i fatturati del nostro settore".

Secondo una stima di Fiepet queste nuove regole coinvolgono 20mila imprese. "Oggi per loro arriva un ulteriore danno: solo l’annuncio e i timori di una nuova stretta su bar, pub, ristoranti, pizzerie e pubblici esercizi in generale – spiega Giancarlo Banchieri, presidente di Fiepet Confesercenti – hanno fatto perdere nei giorni scorsi alle nostre imprese il 20% del fatturato, circa un miliardo di euro in un solo mese. Percentuale che nei prossimi 30 giorni, per le attività costrette alla chiusura anticipata, salirà fino a toccare il 40%”.

Per Fipe-Confcommercio ''Le misure contenute nel nuovo Dpcm approvato dal Consiglio dei ministri rappresentano un colpo mortale per un settore già in gravissima crisi che vede il rischio chiusura per 50mila imprese e la perdita del lavoro per 350mila lavoratori", commenta Lino Enrico Stoppani, presidente nazionale di Fipe.

Sul nuovo Dpcm commentano anche Ristoratori Toscani puntando anche il dito al limite imposto dei 30 commensali per i pasti nei ristoranti per questo infatti stanno fioccando disdette per cene o pranzi di matrimonio, battesimo, compleanno.

Per il portavoce del gruppo Ristoratori Toscana, Pasquale Naccari “lo stop a mezzanotte per i locali non ha alcun senso, perché per evitare assembramenti l'unico modo è dilatare gli orari".


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