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Attualità lunedì 19 marzo 2018 ore 16:30

Difensore civico, inizia l'era Vannini

SERVIZIO - SANDRO VANNINI DIFENSORE CIVICO DELLA TOSCANA, PASSAGGIO DI CONSEGNE IN CONSIGLIO REGIONA

Passaggio di consegne tra il difensore civico uscente Lucia Franchini e il neoeletto Sandro Vannini. Nel 2017 pratiche cresciute di oltre 300



FIRENZE — Passaggio di consegne in Regione per l'arrivo del nuovo difensore civico regionale Sandro Vannini, eletto dal Consiglio regionale lo scorso gennaio, che succede a Lucia Franchini, difensore civico regionale dal luglio 2011. Vannini, che ha guidato il Corecom Toscana, ha detto che obiettivo nel 2018 è proseguire il rafforzamento del sistema della conciliazione tra cittadini, pubblica amministrazione e gestori di pubblici servizi, in particolare in materia idrica dove in Toscana si hanno circa 300 conciliazioni all'anno.

"Sempre di più i cittadini usano i mezzi di comunicazione e le nuove tecnologie - ha detto Vannini - Con l'anticorruzione e la trasparenza si rendono conto di tutto ciò che accade nei procedimenti amministrativi e, qualora non la trovino, battono il pugno dal difensore civico. Noi siamo uno strumento di agevolazione non di contrasto con la pubblica amministrazione".

Il problema è ancora la figura del difensore civico non è così conosciuta e valorizzata a sufficienza in Italia. La conseguenza è l'affollamento dei tribunali a cui si rivolgono i cittadini.

"In tutti gli altri Paesi esistono due soluzioni per le controversie - ha aggiunto Lucia Franchini - una è quella giudiziaria e l'altra è la conciliazione. In Italia siamo fermi a quella giudiziaria e non avere questa possibilità stragiudiziale significa che i cittadini che non hanno possibilità economiche non iniziano nemmeno e che nel frattempo i tribunali si affollano sempre di più". 

Sempre più toscani hanno portato sul tavolo del difensore civico regionale le proprie istanze in materia di gas, energia elettrica, sanità e privacy, solo per citare alcuni ambiti. E ora la Toscana chiede un salto di qualità con una legge nazionale.

"Noi abbiamo bisogno di un salto di qualità. Spero che il nuovo Parlamento ci consenta di avere un difensore civico a livello nazionale - ha auspicato il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani - Con una legge quadro si può creare una figura nazionale e dare gli elementi in più per rendere più incisiva l'azione del difensore". 

Ora, ha detto Giani, il Consiglio regionale è al lavoro per la nomina di un Garante dell'infanzia.


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