Cultura sabato 04 novembre 2023 ore 18:40
Mecenate straniero per il restauro del Refettorio rinascimentale
Un'ingente donazione di Michael Scherb andrà a finanziare il restauro degli ambienti del Museo di San Marco a Firenze e l'affresco del Sogliani
FIRENZE — Un mecenate straniero per portare a termine un delicato restauro architettonico e un completo rinnovamento dell’allestimento che, all’interno del Museo di San Marco, restituiranno nuova vita al Refettorio grande, finora in parte inaccessibile a causa di un sollevamento del pavimento in cotto.
Ebbene sì: la direzione regionale musei della Toscana ha ricevuto dal fondatore e Ceo di Appian Capital Advisory Michael Scherb un’ingente donazione privata che consentirà di restaurare la sala e rinnovare completamente il suo allestimento, rimuovendo i vecchi pannelli alle pareti, restaurando l’affresco con la Provvidenza dei domenicani, sormontata dalla Crocifissione realizzato da Giovanni Antonio Sogliani. Saranno completamente rinnovati anche la disposizione delle opere d’arte, l’illuminazione e il sistema informativo al pubblico.
Il Refettorio grande tornerà completamente visibile e perfettamente fruibile dai visitatori anche grazie a nuove didascalie e ad una nuova illuminazione realizzata secondo i più moderni standard.
L'intervento durerà circa un anno. E' iniziato con la rimozione delle opere presenti nella sala grazie alla donazione che è alla base di un partenariato pubblico-privato volto a valorizzare il patrimonio culturale italiano.
Con l’allestimento del Refettorio grande si completa il rinnovo degli spazi museali del piano terreno del Museo di San Marco, unificati da moderni sistemi di illuminazione e da una coerente impostazione grafica e di comunicazione al pubblico.
Il Refettorio grande, scrigno del Rinascimento
Il Refettorio grande di San Marco era lo spazio usato quotidianamente dai frati del convento, mentre il Refettorio piccolo era utilizzato per gli ospiti. Coperto da volte ribassate, fu riallestito nel 1983 ed oggi ospita venti dipinti della Scuola di San Marco.
La sala è dominata dall'affresco di Giovanni Antonio Sogliani (firmato e datato 1536), con la Provvidenza dei domenicani, sormontata dalla Crocifissione. Questo soggetto è una variante del tema del pasto (di solito nei refettori veniva raffigurata l'Ultima cena), tipica dei cenobi domenicani: i frati, rimasti senza viveri dopo la morte del fondatore, vengono miracolosamente serviti da angeli. Una scena analoga si trova anche in una lunetta del Chiostro Grande di Santa Maria Novella.
Sono collocate in questa sala altre opere del Sogliani, come una Madonna della Cintola, una Madonna con Tobiolo, angelo e sant'Agostino e le tavole con San Francesco e Santa Elisabetta d'Ungheria. Un'altra Madonna della Cintola è opera di Ridolfo del Ghirlandaio.
Altri dipinti cinquecenteschi appartengono alla cosiddetta Scuola di San Marco, influenzata dall'opera di Fra Bartolomeo. Tra questi le opere di Fra Paolino da Pistoia, come la Natività con sant'Agnese e il Cristo deposto, probabilmente iniziato dal suo maestro e lasciato interrotto dopo la morte (1517).
Il Compianto sul Cristo morto è un dipinto della monaca Plautilla Nelli, raro esempio di pittrice che ricevette a Firenze commissioni anche importanti. Di autori anonimi sono i Santi Francesco e Chiara in adorazione dell'ostia e i due Angeli, forse provenienti da un organo portatile.
I protagonisti
"Grazie alla generosa sensibilità e all'autentico entusiasmo di Michael Scherb, che ha accettato di finanziare il nostro progetto di recupero, restauro e nuovo allestimento del Refettorio grande del convento, possiamo proseguire nel piano di rinnovo e di rilancio del Museo di San Marco, che rappresenta forse meglio di qualunque altro luogo a Firenze il vertice del Rinascimento e del mecenatismo dei Medici nel Quattrocento", ha affermato Stefano Casciu, direttore regionale musei della Toscana del ministero della cultura.
"Il mio obiettivo è di sostenere un'istituzione culturale all'anno", ha dichiarato Scherb, “e sono lieto di annunciare che il Museo di San Marco è la mia scelta per il 2023. Ho visitato San Marco per la prima volta da bambino e ancora di recente, dal momento che ora trascorro più tempo a Firenze. È una città che ha dato così tanto al mondo e ho intravisto subito una grande opportunità per sostenere una delle sue più grandi gemme nascoste".
"Il finanziamento - ha concluso - aprirà nuovi spazi e, spero, consentirà a più persone di godere del Museo in una città, come Firenze, dove anche le più grandi istituzioni culturali devono costantemente competere per l'attenzione dei visitatori".
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