E' tornata l'ora legale, occhio agli effetti del jet-lag

Stress, stanchezza, nervosismo, disattenzione e insonnia sono in agguato soprattutto nella prima settimana che segue lo spostamento delle lancette

FIRENZE — Un'ora di luce in più ma anche un'ora di sonno in meno, il ritorno dell'ora legale produce un effetto jet-lag che si trascina per alcuni giorni, soprattutto nella prima settimana.

Vi siete svegliati stanchi, nervosi e stressati? Sono i primi sintomi.

Stanotte è tornata l'ora legale con "le lancette" dei cellulari spostate in avanti di un'ora e così resterà fino al 29 Ottobre quando tornerà l'ora solare e le giornate si accorceranno nuovamente.

Oggi, bel tempo permettendo, si potrà godere più a lungo della luce del sole ma con alcuni effetti collaterali simili al jet-lag che saranno attenuati nella giornata di domenica ma si faranno sentire durante la prima settimana: insonnia, nervosismo, irritabilità, stress, disattenzione.

Sono numerosi i consigli che si possono trovare online, suffragati da medici e farmacisti, ma tolti i "rimedi della nonna" il vero segreto è entrare a regime in maniera graduale spostando la solita sveglia di pochi minuti, abituandosi alla nuova luce del mattino che sarà sempre più intensa ed alle relative temperature. Attutire lo shock di svegliarsi di soprassalto scoprendo un'ora diversa da quella percepita dal proprio organismo.

L'ora legale è tornata nonostante tutto e resta ancora vivo il dibattito sull'opportunità di mantenerla o meno per 12 mesi.

Nel 2018 il Parlamento Europeo ha esonerato gli Stati dall'obbligo di cambio di orario, tocca ai singoli Paesi decidere se mantenere tutto l'anno l'ora legale o proseguire con la alternanza, ma nessuno ha ancora preso una decisione in merito.

Il mondo economico sarebbe favorevole a mantenere l'ora legale, è una questione di costi. A fare i conti è stata ancora una volta Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale.

Con l'ora legale solo l'Italia dovrebbe risparmiare circa 220 milioni di euro, equivalenti a un minor consumo di energia elettrica pari a circa 410 milioni di kWh.

Per l'ambiente significa una riduzione di emissioni di Co2 in atmosfera di circa 200 mila tonnellate.

Secondo i conti di Terna, dal 2004 al 2022 l'Italia ha risparmiato circa 2 miliardi di euro e 10,9 miliardi di kWh di elettricità.

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