Attualità domenica 13 dicembre 2015 ore 11:00
Esposto alla Corte dei Conti su Banca Eetruria
Lo ha presentato l'associazione Codacons: "Chi ha venduto titoli o sperperato soldi dei risparmiatori dovrà risarcire con beni personali"
FIRENZE — Il Codacons presenterà domani un esposto alla Corte dei Conti della Toscana e al Comando della Guardia di Finanza di Arezzo, chiedendo di aprire una indagine sul crac di Banca Etruria che ha travolto migliaia di piccoli investitori.
L'associazione chiede alla magistratura contabile e alle Fiamme Gialle di individuare i responsabili ossia "i soggetti che hanno materialmente suggerito e venduto i titoli ai risparmiatori, e coloro che hanno sperperato i soldi degli investitori portando l’istituto di credito al dissesto".
"Tali soggetti - si legge in una nota del Codacons - dovranno rispondere dei danni prodotti ai cittadini e allo Stato, costretto a creare un fondo da 100 milioni che tuttavia non basterà a sanare la situazione, attraverso i loro beni personali, che dovranno essere utilizzati per i rimborsi ai risparmiatori. Per la parte restante dei risarcimenti, saranno inevitabili migliaia di cause contro gli istituti di credito non essendo l’arbitrato una strada praticabile".
“Con l’arbitrato il Governo introduce un principio incostituzionale e pericolosissimo - aggiunge l'associazione - Si decide cioè di punire un reato in modo diverso a seconda di chi è la vittima".
"Sostanzialmente il “furto” commesso viene punito in modo più duro se il rapinato è povero, e non viene punito affatto se la vittima è benestante – afferma il presidente Carlo Rienzi – Ma tutto ciò è palesemente illegale perché il reato è uguale per tutte le vittime, e le conseguenze dello stesso non possono essere proporzionate al reddito di chi lo ha subito”.
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