Multa per la musica troppo alta a casa Bassetti, l'infettivologo contro i vigili: «Forti con i deboli»
Attualità mercoledì 21 settembre 2022 ore 16:00
Lavoro post laurea, impegno a potenziare le opportunità
Obiettivo regionale è restituire appeal, sotto il profilo degli sbocchi occupazionali, all'istruzione come leva di ripartenza per l'ascensore sociale
FIRENZE — Potenziare le opportunità occupazionali per chi si laurea in Toscana: questo l'impegno che la Regione Toscana, con l'assessora all'istruzione Alessandra Nardini, si è assunta oggi in occasione di una tavola rotonda alla Fiera Toscana del Lavoro in corso alla Fortezza da Basso di Firenze. L'auspicio? Restituire all'università e all'istruzione in genere l'appeal di leva d'elezione per la ripartenza dell'ascensore sociale.
Con la tavola rotonda di stamani si sono conclusi i lavori del programma di convegni in presenza della seconda edizione della Fiera promossa dalla Regione e da Arti (Agenzia regionale toscana per l’impiego) proprio per favorire la connessione tra chi offre e chi cerca lavoro.
Gli approfondimenti della mattinata - cui hanno partecipato docenti universitari, rappresentanti delle parti sociali, ricercatrici dell’Irpet - hanno visto al centro l'attività di analisi che sta compiendo l’Osservatorio sulle transizioni al lavoro dei laureati in Toscana, progetto di Regione Toscana, portato avanti insieme agli atenei toscani e all’università La Sapienza di Roma in convenzione con il ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Dai primi risultati dell’Osservatorio emerge che nel medio-lungo periodo chi consegue il diploma di laurea risulta avvantaggiato, in termini di tasso di occupazione e salari, rispetto a chi laureato non è. Inoltre il sistema delle imprese manifatturiere toscane, anche per la propria specializzazione, assorbe pochi laureati, pur offendo contratti migliori del terziario. Proprio quest’ultimo è il settore che recluta più laureate e laureati. Il settore pubblico ha un’importanza notevole, ma soprattutto nella scuola e pubblica amministrazione risultano in maggioranza i contratti precari.
Fra i Paesi maggiormente sviluppati, l’Italia presenta un ritardo storico nel numero di laureati in rapporto alla popolazione in età lavorativa e nella capacità del sistema produttivo di assorbirne le relative competenze, e resta da colmare il gap sui livelli retributivi. La Regione ha rammentato il suo impegno di anni nel favorire l'occupazione in particolare giovanile.
A partire da quest’anno però in più, grazie ai fondi Pnrr, le borse di studio sono state sensibilmente incrementate di valore, con una ulteriore particolare attenzione a studentesse e studenti con disabilità e studentesse che scelgono corsi di laurea in discipline Stem, le materie tecnico-scientifiche. Per il futuro, ha concluso l’assessora, si punta a individuare strumenti per garantire un’occupazione stabile, duratura, di qualità, valorizzando le competenze che si formano nei nostri territori.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI