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Attualità sabato 21 novembre 2020 ore 19:20

Focolai in aumento, rischio ancora alto nella Toscana zona rossa

Nuovo report dell'Ars: l'indice Rt è sceso e il tracciamento è sotto controllo ma restano molte criticità come l'aumento dei casi collegati ai cluster



FIRENZE — E' passata una settimana da quando la Toscana è piombata in zona rossa e l'Agenzia regionale di sanità esce oggi con un nuovo approfondimento dopo il monitoraggio settimanale del Ministero della Salute effettuato da Istituto Superiore di Sanità della Toscana.

La scorsa settimana, sulla base dei dati contenuti nel report dell’Iss (settimana 2-8 Novembre), la Toscana è passata da zona “arancione” a zona “rossa”. Le novità per quanto riguarda l'epidemia in Toscana ce le spiegano i ricercatoti dell'Ars.

In una settimana, quella successiva cioè dal 9 al 15 Novembre, la Toscana è riuscita a migliorare il tracciamento dei casi, grazie alle nuove centrali di tracciamento, riportandolo sotto controllo abbassando il rischio da "alto" a "moderato" per quanto riguarda la probabilità di diffusione con 12.082 nuovi casi registrati in sette giorni  ma permangono alcune criticità. Tra queste l'aumento di focolai legati a casi già noti, come quelli nelle Rsa, il superamento della soglia sul tasso di occupazione delle terapie intensive. La Toscana resta quindi a rischio alto e resta, per questi dati, in zona rossa.

Infatti la valutazione di "impatto" si basa essenzialmente sui due indicatori: la percentuale di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e in area medica. Per la Toscana è confermato il superamento della soglia sul tasso di occupazione delle terapie intensive del 30%. In Toscana siamo al 47% pressoché stabile rispetto alla settimana precedente e rispetto ai posti letto in area medica al 36% in lieve diminuzione rispetto alla settimana precedente. 

Oltre a questi due indicatori, la valutazione del rischio si basa su una autovalutazione circa la presenza di focolai in popolazioni vulnerabili (RSA, case di riposo, ospedali). Sulla base di questi elementi, i dati portano ad un "rischio alto" circa l’impatto della pandemia sui servizi sanitari e assistenziali. 

Alla combinazione delle valutazioni su diffusione e impatto (matrice di attribuzione del rischio) si aggiunge un ulteriore set di indicatori relativi alla resilienza territoriale per arrivare alla classificazione complessiva del rischio.

Per la Toscana sono confermate le due allerte relative alla percentuale dei tamponi positivi su totale il 25,5% pressoché stabile rispetto alla settimana precedente e alla percentuale di casi di cui si riesce a effettuare una regolare indagine epidemiologica (53,3% in aumento rispetto alla settimana precedente ma ancora sotto il 75%). 

Quindi, per la nostra regione la valutazione complessiva del rischio (diffusione, impatto e resilienza territoriale) si conferma "alta" anche nella settimana 9-15 novembre.

Per la Toscana, l’indice Rt ha subito le seguenti variazioni - settimana 2-8 novembre (con dati al 28/10): Rt=1,8, scenario 4 - settimana 9-15 Novembre (CON DATI AL 04/11): RT=1,31, SCENARIO 3

Quindi, sulla base di tutte queste valutazioni la Toscana si conferma “zona rossa”. 

Ma cosa possiamo aspettarci nelle prossime settimane? 

"L’Rt - spiegano dall'Ars - nella nostra regione, così come a livello nazionale, è in calo, ad indicare un effetto delle restrizioni via via messe in atto dai vari Dpcm, anche se, è bene ricordarlo, l’obiettivo è riportare l’Rt sotto l’1. Restano delle criticità, relative alla elevata incidenza e all’impatto sul sistema sanitario, sia per il sovraccarico negli ospedali che per la capacità di tracciamento, sebbene anche i ricoveri mostrino un rallentamento nella crescita". 

Per Lombardia e Piemonte, che fin dall’inizio sono state classificate in zona “rossa”, nonostante già dall’aggiornamento precedente mostrino un Rt in scenario 3 e nel più aggiornato in scenario 2, viene ancora confermata la zona “rossa”, con possibilità di riclassificazione in zona “arancione” solo dal prossimo aggiornamento.

"Il Dpcm del 3 Novembre prevede, infatti, che eventuali passaggi a zone con scenari meno restrittivi devono essere valutati almeno per 3 settimane consecutive, questo per garantire il consolidamento dei dati e dei trend in miglioramento. A questo si aggiungono anche le ipotesi in fase di definizione di un allentamento delle restrizioni in vista delle festività natalizie.

Il monitoraggio, quindi, dei dati toscani nelle prossime due settimane sarà fondamentale per capire le tendenze della diffusione dei contagi e del loro impatto sul sistema sanitario regionale.


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