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Attualità martedì 08 maggio 2018 ore 18:05
I post della Lega fanno infuriare il governatore
Due consiglieri hanno pubblicato una foto di Rossi in Consiglio ironizzando sulla sua presenza ai lavori dell'assemblea. E il presidente è uscito
FIRENZE — Tensione e scambio di battute infuriate fra il presidente della giunta regionale Enrico Rossi e i consiglieri della Lega Nord Elisa Montemagni e Jacopo Alberti durante la seduta del Consiglio di oggi pomeriggio al Palazzo del Pegaso.
Quando il governatore è entrato nell'aula e si è seduto al suo posto, la consigliera Montemagni gli ha scattato una foto e l'ha pubblicata sul suo profilo Facebook con un commento ironico sulla presenza di Rossi ai lavori del Consiglio, a suo dire poco frequente. Due minuti dopo anche il consigliere Alberti ha fatto altrettanto.
Informato dei post, Rossi si è arrabbiato e dopo aver rivolto alcune parole molto dure ad Alberti, usando termini come "politica schifosa" e chiedendo provvedimenti, è uscito dall'aula. Il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani ha quindi sospeso la seduta, convocando d'urgenza una riunione dei capigruppo.
Dieci minuti dopo il clima si è stemperato: Rossi è rientrato in aula e si è seduto al suo posto, i consiglieri hanno fatto altrettanto e i lavori sono ripresi.
Il presidente Rossi ha poi spiegato ad alcuni giornalisti le sue ragioni, sottolineando di apparire sorridente nella foto scattata dai consiglieri della Lega perchè in quel momento stava "salutando la vicepresidente Barni dopo un incontro con persone che si occupano di handicap".
"Nei post della Lega non si dice il vero - ha aggiunto il governatore - perchè la volta scorsa ero in aula dove ho fatto una relazione su tutte le vicende delle misure sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ci vuole una misura di rispetto dentro il Consiglio, non si può mancarci di rispetto, fare foto e usarle in modo strumentale, commentandole e offendendo le persone. Se viene meno quel briciolo di rispetto reciproco e si pensa a prendere voti indicando al linciaggio le persone vuol dire che il Consiglio smette di essere un luogo di discussione e diventa di aggressione, dove non si ragiona più".
"Oltreutto questo è avvenuto dentro l'auto dove svolgiamo una funzione pubblica - ha concluso Rossi - Chiedo di essere rispettato come io rispetto gli altri. Questo modo di fare politica è segno di grave degenerazione".
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