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Attualità lunedì 24 ottobre 2022 ore 14:10

I toscani adorano la pasta ma costa sempre di più

La pasta rischia di diventare un lusso per i toscani. Sette su dieci la consumano almeno una volta al giorno ma oggi costa il 20 per cento in più



FIRENZE — Mettere un piatto di pasta in tavola è sempre più un lusso per i toscani, il 75 per cento la consuma almeno una volta al giorno ma devono spendere il 21,6 per cento in più su base annua a causa dei rincari e degli effetti dei prezzi del grano del conflitto tra Russia e Ucraina, è quanto emerge dall’analisi della Coldiretti Toscana in occasione del World Pasta Day che si festeggia il 25 Ottobre, sulla base dei dati Istat sul commercio estero.

Il problema non sarebbe dunque solo quello di cucinare risparmiando il gas ma di restare senza la materia prima, con o senza fornello

I costi di coltivazione dei cereali "Sono esplosi, sono arrivati quasi a raddoppiare, 80 per cento in più, per la crisi scatenata dalla guerra" segnala Coldiretti su elaborazione dei dati Crea.

Sono i tedeschi a spendere di più in assoluto per acquistare pasta dal Belpaese con un incremento del 31 per cento nell’ultimo anno mentre al secondo posto si classificano gli Stati Uniti dove l’incremento è stato addirittura del 45 per cento anche sotto la spinta dell’euro debole nei confronti del dollaro mentre al terzo posto la Francia con un incremento del 25 per cento.

L’Italia resta il paese con il più elevato consumo di pasta per un quantitativo di 23,5 chilogrammi a testa contro i 17 chili della Tunisia, seconda in questa speciale classifica seguita da Venezuela (15 kg), Grecia (12 kg), Cile (9,4 kg), Stati Uniti (8,8 kg), Argentina e Turchia a pari merito (8,7 kg) che testimoniano come questo tipo di prodotto abbia estimatori ad ogni latitudine.

La ricerca del Made in Italy ha condotto alla riscoperta di grani antichi, riportando nel piatto il Senatore Cappelli, la Timilia, il Saragolla e altre varietà che hanno fatto la storia del Paese a tavola. Un fenomeno che ha favorito anche il moltiplicarsi di marchi di pasta che garantiscono l’origine nazionale al 100% del grano impiegato. 

Il risultato è che le vendite di pasta di grano garantito italiano sono cresciute del 14 per cento in valore nei primi cinque mesi del 2022, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ismea. 

Nel corso del tempo sono aumentati esponenzialmente anche i formati della pasta che sono ormai arrivati a quota 300, mentre alle varietà tradizionali si sono aggiunte quelle fatte con l’integrale, il gluten free, quelle con farine alternative e legumi.

Come acquistare la vera pasta Made in Italy 100% 

Basta scegliere le confezioni che riportano le indicazioni “Paese di coltivazione del grano: Italia” e “Paese di molitura: Italia” spiega Coldiretti.

I costi “Ci sono le condizioni per rispondere alle domanda di italianità dei consumatori ed investire sull’agricoltura nazionale che è in grado di offrire produzioni di qualità realizzando rapporti di filiera virtuosi con accordi che garantiscano compensi equi al di sopra dei costi di produzione - ha detto Fabrizio Filippi, presidente Coldiretti Toscana - L’esperienza ha dimostrato, ed anche in Toscana abbiamo degli straordinari esempi, l’importanza di garantire la trasparenza dell’informazione per far crescere un settore simbolo dell’ Italia nel mondo”.


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