Attualità martedì 31 maggio 2016 ore 23:05
L'assurdo balletto di telefonate per la voragine
Dopo la frana sul lungarno il Comune è riuscito a contattare Publiacqua solo alle 7. La replica: "Chi ha chiamato ha riattaccato prima della risposta"
FIRENZE — Non c'è limite al peggio. Dopo una settimana di dichiarazioni, versioni riviste e corrette, accuse e controaccuse sulla voragine che si è aperta sul lungarno Torrigiani il 25 maggio, ecco il nuovo rimpallo fra l'amministrazione di Palazzo Vecchio e Publiacqua.
Non più tardi di ieri il sindaco Dario Nardella ha ricostruito la vicenda in consiglio comunale, sottolineando il fatto che, dopo l'enorme frana avvenuta alle 6.14, gli uffici del Comune sono riusciti a contattare la centrale operativa di Publiacqua soltanto alle 7.37, dopo alcune telefonate andate a vuoto.
Oggi la replica di Publiacqua: "Da una prima ricostruzione del registro informatico delle chiamate in arrivo al call center dalle 6.30 - spiega in una nota la società che gestisce l'acquedotto - risultano tre chiamate riconducibili alla struttura del Comune". "Le telefonate sono entrate nel sistema di risposta che prevede un tempo di attesa al risponditore automatico e un tempo di attesa per parlare con un operatore - continua la nota di Publiacqua - Tutte le chiamate sono state interrotte dal chiamante mentre era in attesa di parlare con un operatore. I tempi di attesa sono riconducibili all'elevato flusso di telefonate: in 54 minuti, Publiacqua ha ricevuto 104 chiamate".
Ma va? Neanche fosse appena collassato un pezzo di lungarno... E che cosa stavano segnalando 104 cittadini alle 6 del mattino? Perdite dagli sciacquoni?
Riassumendo: il 25 maggio, a mezzanotte e mezzo, si rompe un tubo dell'acquedotto, il lungarno Torrigiani si allaga e alcuni residenti danno l'allarme. I vigili urbani e la polizia municipale intervengono, la strada viene chiusa al traffico e alcune auto in sosta vengono rimosse. Nel frattempo i tecnici di Publiacqua abbassano la pressione nelle tubazioni ed effettuano la riparazione. L'intervento si conclude alle 3.10.
Alle 6.14 nel lungarno si spalanca una voragine lunga 200 metri che trascina con sè una ventina di auto. Fra le cause certe la rottura di una seconda conduttura, molto più grossa di quella che si era spaccata poco dopo mezzanotte. Da Palazzo Vecchio qualcuno telefona per tre volte al call center di Publiacqua che, in automatico, mette le chiamate in attesa. Chi è dall'altro capo, in Comune, riattacca spazientito. Alle 7.37 gli uffici di Palazzo Vecchio riescono finalmente a comunicare con Publiacqua ma solo per essere informati, come ha raccontato il sindaco, che "una squadra non potrà arrivare lì prima delle 8".
In realtà mezz'ora prima, alle 7.05, il tecnico di Publiacqua reperibile era stato rintracciato sul suo cellulare dalla polizia municipale che dispone del calendario dei turni dell'azienda. Ma evidentemente in Comune nessuno lo sapeva. E neanche al call center di Publiacqua, figuriamoci.
Fiorentini, si salvi chi può.
Elisabetta Matini
© Riproduzione riservata
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