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Attualità martedì 15 gennaio 2019 ore 09:00

il caos dei buoni spesa per celiaci

Lo denuncia il presidente dell' AIC in una lettera all'assessore Saccardi. Modalità diverse di consegna da parte delle ex ASL generano disservizi



FIRENZE — Il decreto con cui il Ministero della Salute ha aggiornato gli importi dei rimborsi a cui hanno diritto i soggetti affetti da celiachia per l’acquisto di prodotti senza glutine aveva già suscitato molte critiche non solo da parte delle persone celiache ma anche da parte di Federconsumatori.

La norma nazionale è infatti decisamente peggiorativa rispetto alla precedente ed alla attuale regolamentazione in Toscana: contributi minimi mensili di 56 euro per i bambini fino a 5 anni e di 70 euro per i bambini di età compresa tra 6 e 9 anni ed una ulteriore suddivisione in base al sesso per le fasce di età successive: 90 euro (femmine) e 100 euro (maschi) da 10 a 13 anni, 99 euro (femmine) e 124 euro (maschi) da 14 a 17 anni e 90 euro (donne) e 110 euro (uomini) da 18 a 59 anni. Il decreto prevede infine una ulteriore fascia di età, quella degli over 60, che di fatto risulta essere la più penalizzata: dopo il compimento del 60esimo anno di età il contributo scende a 75 euro per le donne e a 89 euro per gli uomini. 

A questo, a quanto denuncia Giuseppe Giura Presidente AIC in una lettera all' assessora regionale Stefania Saccardi, si aggiunge la confusione generata dalla stampa errata dei buoni

"Avevamo proposto con forza al Tavolo Regionale sulla celiachia e in specie al Dr.Banfi che l’applicazione dei nuovi tetti di spesa per i celiaci coincidesse con l’avvio del processo di dematerializzazione dei buoni, attraverso l’eliminazione dei buoni cartacei e l’utilizzo della tessera sanitaria. Avevamo chiesto ciò perché eravamo a conoscenza di modalità diverse di consegna dei buoni da parte delle ex ASL e quindi definire la data del primo gennaio come decorrenza dei nuovi tetti avrebbe creato un grave disservizio ai celiaci, soprattutto se non ci fosse stato un idoneo coordinamento. Le nostre richiesta - continua Giura - non sono state accolte, però, puntualmente si stanno verificando molti disservizi che gravano, come al solito, sui cittadini. Le racconto: l’Azienda uslcentro ha consegnato i buoni con la dicitura stampata DM 8.6.2001. Le Aziende USL sud est e nordovest hanno consegnato dei buoni con la dicitura stampata DM salute 10 agosto 2018. In più le ASL nordovest e sudest hanno comunicato a tutti gli esercizi del loro territorio di non accettare i buoni con la dicitura DM 8.6.2001. Questa semplice novità (a causa certamente di non essersi coordinate prima) ha creato il presupposto che se un cittadino di Pistoia (aslcentro) va a Pisa al negozio e alla DGO di Pisa i buoni non vengono accettati. Non solo, ma sconcerto c’è stato anche negli esercizi della Coop nel territorio della aslcentro, come si può immaginare."

Da evidenziare inoltre che considerando l’elevato costo dei prodotti senza glutine rispetto a quello dei prodotti ordinari, la scelta di riduzione del valore dei buoni colpisce in particolar modo i soggetti più vulnerabili ed in particolare migliaia di pensionati e coloro che svolgono ancora attività lavorativa oltre i 60 anni. 

Non solo, mentre nel precedente decreto si parlava genericamente di erogazione di “prodotti dietetici senza glutine”, il nuovo testo specifica che il contributo può essere utilizzato solo per l’acquisto di pane, pasta, pizza, prodotti da forno dolci e salati, prodotti dolciari e cereali per la prima colazione, piatti pronti a base di pasta, preparati e basi pronte, 

La celiachia è una malattia a tutti gli effetti, che ha ripercussioni importanti sulla vita quotidiana, ed è molto discutibile che il dicastero della Sanità, il cui scopo primario è appunto quello di tutelare la salute di tutti i cittadini, penalizzi socialmente ed economicamente chi ne soffre.



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