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Attualità martedì 04 ottobre 2022 ore 18:50

Come l'inflazione svuota le tasche dei toscani

Persona tiene nota degli scontrini

Uno studio Ires-Cgil stima in 1.870 euro annui la perdita di potere d'acquisto per i lavoratori dipendenti. Più esposti i redditi medio bassi



FIRENZE — I più colpiti sono gli edili, i più esposti quelli con reddito medio basso: è l'impatto dell'inflazione sulle famiglie toscane che tra bollette, spesa e casa vedono nel 2022 il loro potere d'acquisto diminuire di 1.870 euro annui in media. La stima arriva da uno studio Ires Cgil col ricercatore Roberto Errico e riguarda 1,2 milioni di lavoratori dipendenti in Toscana.

Le voci che impattano violentemente sulle economie domestiche dei toscani sono il boom dei costi per l'energia (+1.560 euro annui con un incremento del 116%), per i beni alimentari (paniere mensile aumentato +52 euro, ovvero +10%) e il credito (+218 euro rata media mensile mutui).

Lo studio tiene conto di un'inflazione che a Settembre è stata dell'8,7%, ma gli esperti non escludono che da qui a fine 2022 possa salire ulteriormente fino al 9,2%.

Il quadro è drammatico, data la stima di perdita di potere d'acquisto annua nel 2022 di 1.870 euro per un lavoratore dipendente toscano a tempo pieno, per una cifra complessiva pari a 2,154 miliardi di euro.

Per macrosettori, l'inflazione determina un crollo del potere d'acquisto pari a 1.277 euro per un lavoratore agricolo full-time, tra 1.800 e 1.900 nelle costruzioni e nei servizi e oltre 2.100 euro per le figure a tempo pieno impiegate nel settore dell'industria in senso stretto. 

In assenza di una inversione di tendenza, è plausibile prevedere un’ulteriore crescita dell'inflazione a fine anno sino al 9,2%. In tal caso, la perdita potenziale di potere d'acquisto per un lavoratore toscano dipendente a tempo pieno potrebbe superare agilmente quota 2.000 euro netti, per una perdita complessiva di potere d'acquisto del lavoro dipendente in regione pari a 2,347 miliardi di euro.

Gli scenari

“Dai beni alimentari al credito: c’è un’inflazione asimmetrica che colpisce il ceto medio e le famiglie e basso reddito", spiega Gianfranco Francese, presidente di Ires Toscana. L’inflazione colpisce quasi tutti i beni di consumo ma sono i beni di prima necessità per antonomasia, ovvero bollette dell’energia e generi alimentari, a crescere in misura nettamente superiore all’inflazione complessiva. 

Ciò comporta una inflazione percepita da parte delle famiglie a basso reddito nettamente superiore rispetto alla media. Lo stesso ceto medio vive una situazione di difficoltà, con una perdita di potere d’acquisto tale da lasciar presagire un ulteriore veloce declino delle capacità di spesa. 

“Stiamo rischiando di trovarci in una situazione socialmente insostenibile", afferma la segretaria generale di Cgil Toscana Dalida Angelini ricordando la manifestazione di sabato prossimo 8 Ottobre a Roma in piazza del Popolo "per chiedere all’Italia e all’Europa di rimettere al centro i temi del lavoro e della giustizia sociale". 

Luca D’Onofrio, presidente di Federconsumatori Toscana, constata che “ormai i rincari costano ai cittadini più di uno stipendio, rischiamo l’acuirsi di un conflitto sociale che sta montando, la situazione è complicata".


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