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Attualità venerdì 17 luglio 2020 ore 13:00

Il terrore di essere di nuovo contagiato dal Covid

Il racconto di un lettore che, dopo un test sierologico risultato positivo, ha passato giorni di ansia in attesa di conoscere l’esito del tampone



FIRENZE — “Lo avevo fatto per avere una maggiore tranquillità dopo aver letto che alcune persone erano tornate di nuovo positive al Covid dopo tre mesi dalla guarigione ma quando ho visto nel referto la parola “positivo” sono precipitato nel panico”.

Chi parla è un nostro lettore, che ci ha chiamato per raccontare la sua esperienza di contagiato e guarito dal Coronavirus. Renato (nome di fantasia) è stato colpito dal virus a fine febbraio in forma lieve; un paucisintomatico che è stato isolato in casa circa cinquanta giorni fino a quando tre tamponi consecutivi non sono risultati negativi ed è stato dichiarato guarito. Un periodo più lungo del solito a causa della mancanza di reagenti nei laboratori toscani che si è verificata nel mese di Marzo.

“Non ho mai creduto all’immunità assoluta e per questo, a distanza di tre mesi dalla guarigione virale, sono andato in un laboratorio privato per fare il test sierologico, quello sul sangue - racconta Renato - Mi hanno proposto quello con il metodo Elfa che costa 34 euro o quello Immunocromatografico da 22 euro. Ho scelto quello più economico precisando che ero già stato positivo e che era un ulteriore controllo. Nel pomeriggio mi è arrivato il referto: intensità rilevata di IgM e IgG valore 1, ovvero positivo. Da quel momento sono stato invaso da paura, rabbia, depressione: uno stato di agitazione totale".

“Avevo letto - continua Renato - che l’immunità acquisita non solo potrebbe non essere protettiva ma addirittura rivelarsi controproducente favorendo re-infezioni con sintomi più gravi. La sera quindi ho avvertito il mio medico di base che ha fatto la segnalazione alla Asl e la mattina dopo sono stato subito chiamato per fare nel primo pomeriggio il tampone nasofaringeo di conferma (indispensabile per accertare la veridicità del test sierologico). Nelle ore successive la mia mente ha continuato a divagare tra bilanci del passato ed incertezze per il futuro". 

Poi è arrivata la telefonata: il tampone ha dato esito negativo. Un sollievo enorme, gigantesco.

"Ho avuto ancora una volta la conferma che per apprezzare tutto quello che abbiamo, gli affetti, il lavoro, l’aria e la libertà, non dobbiamo aspettare il momento in cui rischiamo di perderlo - dice Renato - Per questo mi auguro che tutti, dai potenti della Terra ai giovani delle movide, siano ragionevoli e rispettino le misure di prevenzione indicate dagli scienziati per sconfiggere la pandemia". 

"A chi come me ha avuto il coronavirus consiglio poi di non risparmiare 12 euro per il test sierologico di controllo più economico - conclude Renato - ma di affidarsi esclusivamente a test precisi che misurano la carica virale e non solo la generica positività o negatività”.


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